“Ora sono il più grande“. Usain Bolt scrive la storia dello sport alle Olimpiadi di Rio 2016 vincendo con la Giamaica la staffetta 4×100 ed entrando nell’Olimpo dei grandi. Il giamaicano conquista il terzo oro nell’edizione carioca, bissando quanto fatto a Pechino e a Londra: tre ori nelle tre discipline regine della velocità (100 m, 200m e staffetta 4×100) in tre edizioni dei Giochi consecutivi. Con i compagni Asafa Powell, Yohan Blake e Nickel Ashmeade conquista la vittoria con il tempo di 37″27 davanti a un incredibile Giappone, argento a 37″60; bronzo al Canada con 37″64, sul podio grazie alla squalifica degli Stati Uniti di Justin Gatlin per un cambio fuori settore con Mike Rodgers. “Ora sono sollevato, finalmente è accaduto. Sono felice e fiero di me stesso“, ha dichiarato a fine gara. Il boato dello stadio, il giro d’onore, gli applausi a scena aperta: la favola di Usain Bolt è completa.
“È tutto vero. La pressione c’era, questo risultato per me è un traguardo importante. Come festeggerò? Farò le ore piccole stanotte“. Dal profilo Twitter ha voluto ringraziare i suoi: “I miei tifosi non hanno dubitato di me neanche un minuto ed è per questo che sarò con voi per sempre“.
My fans you guys never doubted me a min and for that I belong to you guys forever #blessed pic.twitter.com/j5xcwI0wXf
— Usain St. Leo Bolt (@usainbolt) 20 agosto 2016
Quella di Rio sarà la sua ultima Olimpiade e alle telecamere brasiliane non nasconde la sua emozione. “Sono triste ma anche troppo felice. È stato meraviglioso e ho davvero apprezzato il supporto del pubblico, è stato vero amore. Ancora ora ho la pelle d’oca. Grazie per tutto il vostro sostegno“.
Bolt raggiunge un altro grandissimo dello sport come Carl Lewis: entrambi hanno vinto nove ori olimpici nell’atletica (10 lo statunitense con un argento nel 200 m), ma il “figlio del vento” li portò a casa in quattro edizioni e con l’aggiunta del salto in lungo (il campione americano ne vinse 4 all’edizione di Los Angeles 1984).