Shang Chunsong, il capitano della Cina alle Olimpiadi di Rio 2016, ha una storia particolare, più interessante di molti altri atleti che parteciperanno ai Giochi Olimpici. Lei ha un sogno, come tutti penserete, ma non è strettamente legato alle vittorie sportive. Non è quello il fine. Quello, le vittorie, le medaglie, i premi, sono il mezzo per agguantare il suo sogno. Shang Chunsong, infatti, vuole vincere per guadagnare del denaro con cui potrà curare suo fratello maggiore, Shang Lei, dalla cecità.
La promessa nasce ormai nel lontano 2003 quando la ragazzina, ha soli sette anni, viene selezionata dal Gymnastic Centre di Yongshun ma l’iscrizione costa troppi soldi per essere frequentata da Shang Chunsong. La piccola campioncina ha tanto talento ma il problema del denaro sembra insormontabile. Qui interviene il fratello Lei che, nonostante la cecità, aveva trovato lavoro come massaggiatore. Il fratello maggiore avrebbe pagato la scuola di ginnastica ad una sola condizione: Shang Chunsong sarebbe diventata Campionessa Olimpica e con i soldi della vittoria curare il fratello.
10 anni dopo, nel 2013, Shang Chunsong vince i Campionati Sportivi Cinesi, conquistando più di 160.000 dollari che ha subito investito per compare una casa al fratello maggiore. Ottenendo il primo grande risultato della sua carriera e rispettando, fino a questo momento, in parte le promesse ma manca un vero premio internazionale.
Dopo qualche fallimento ai Mondiali del 2013 arriva in finale ma non riesce a lottare per ottenere le medaglie. L’anno successivo per colpa di qualche infortunio di troppo, il fisico molto gracile non aiuta di certo in questo, non riesce a rendere come vorrebbe e potrebbe ai Mondiali di Nanning. Altra occasione nel 2015 ai Mondiali di Glasgow ma dopo la perdita della nonna riesce a conquistare un quarto posto.
Quest’anno, alle Olimpiadi di Rio 2016, è una delle favorite alla conquista di una medaglia per consacrare la promessa e il sogno che condivide insieme al fratello che non potrà vedere le sue gesta ma potrà sentire il suo nome riecheggiare per tutto il mondo. La dimostrazione di come lo sport sia molto di più che semplice attività fisica o di semplice agonismo. Lo sport è vita.
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