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Categories: Sport

Olimpiadi 2016, Usain Bolt: il giamaicano atteso dalla storia (ancora)

Usain Bolt è sicuramente l’atleta più atteso per le Olimpiadi 2016 di Rio de Janeiro insieme a Michael Phelps: i due dominatori dei rispettivi sport devono fare i conti con una eredità personale pesantissima, record su record, medaglie a go go eppure un’età che è inevitabilmente avanzata e nuovi rivali che sono spuntati come funghetti tra l’erbetta di settembre dopo una luna nuova. Iniziamo dal giamaicano per fare il punto della situazione di questi campionissimi. L’attuale detentore del primato dei 100 e 200 metri piani oltre che della staffetta 4×100 metri si impegnerà in queste tre specialità.

Usain Bolt sarà impegnato dunque nei 100 metri, 200 metri e staffetta 4×100 metri: le finali cadranno rispettivamente il 13 agosto, il 16 agosto e il 18 agosto. Sul fatto che si qualificherà per l’atto finale di tutte e tre c’è da metterci quasi la mano sul fuoco non fosse per inevitabili (e scongiuriamo) imprevisti come infortuni o squalifiche varie, ma riuscirà a ripetersi come già avvenuto a Pechino 2008 e a Londra 2012 con un dominio assoluto e con una facilità e supremazia quasi imbarazzante. Il Bolt del 2016 quanto è diverso da quello di otto e quattro anni fa? Di certo deve fare i conti con l’età e con performance che sono livellate verso il basso.

Insomma, parliamoci chiaro, pensare di rivedere record sui 100 e 200 metri sembra quasi utopico sia perché probabilmente anche il migliore Bolt non avrebbe potuto fare di meglio sia perché l’età è avanzata e la condizione non è più quella spumeggiante e strepitosa di prima. Al Villaggio Olimpico dove è arrivato da poco, il giamaicano sei volte campione Olimpico e undici volte campione del Mondo non si lascia distrarre troppo, fa meno il buontempone e più l’atleta nel vero senso della parola, sintomo che non ha più così tanto margine come prima. Sulla carta è sempre il più forte, ma sarà impossibile vedere i distacchi abissali ai quali eravamo abituati. Ammesso e non concesso che vincerà lui.

I 9”58 attuale prima del mondo saranno in pericolo? Bolt ha dichiarato di valere un 9”60 che sarebbe un risultato immenso oltre che record olimpico, mentre sui 200 metri non si è esposto. L’infortunio al bicipite femorale sembra risolto e se avrà la giusta concentrazione e tranquillità potrebbe davvero farci sognare ancora. Un’eventuale, ennesimo, bis o tris di ori lo proietterebbe in un Olimpo ancora di più senza precedenti e che necessiterà di diversi decenni prima di poter essere eguagliato. Buona Olimpiade a Bolt e a tutti.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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