Olimpiadi: 2024 Parigi, 2028 Los Angeles. Le due metropoli hanno trovato l’accordo per ripartirsi i Giochi Olimpici, così come voleva il Comitato internazionale che, a ottobre, aveva accettato le due candidature chiedendo però a Francia e Stati Uniti di mettersi d’accordo su quando una e quando l’altra avrebbero ospitato i Giochi a cinque cerchi. Se l’accordo non fosse arrivato, il Cio avrebbe ufficializzato solo l’edizione 2024.
Parigi fin dall’inizio aveva tenuto duro sul 2024, mentre Los Angeles si era detta disposta ad attendere anche quattro anni in più, pur di tornare a ospitare le Olimpiadi per la terza volta nella sua storia. Parigi, anche, sarà sede di Olimpiadi per la terza volta: la prima è datata 1900, la seconda 1924, esattamente cento anni prima rispetto a quella del 2024. Tanti, troppi anni per una città come quella francese, organizzatissima e naturalmente location perfetta per un evento planetario come questo.
Sarà, nel 2028, la terza volta pure per Los Angeles, che già aveva accolto gli atleti nel 1932 e nel 1984, edizione che però è passata alla storia più per il boicottaggio del blocco sovietico, in risposta a quello statunitense (e parzialmente dell’Occidente) messo in atto nel 1980 a Mosca. L’ultima volta che gli Usa hanno ospitato i Giochi è stato nel 1996, con Atlanta protagonista. Nel 2002, invece, Salt Lake City, nello Utah, ha organizzato i Giochi olimpici invernali.
Parigi e Los Angeles riceveranno 1,7 miliardi ciascuna per l’organizzazione, ma la città americana avrà a disposizione ulteriori 500 milioni come bonus. Originariamente, per il 2024, erano in lizza pure Roma, Amburgo e Budapest, ma poi si sono defilate. Il sindaco di Los Angeles, Eric Garcetti, ha così sintetizzato l’entusiasmo per la scelta del Cio: “Questo è un giorno storico per Los Angeles, gli Stati Uniti e per tutto il movimento olimpico e paralimpico. Oggi abbiamo compiuto un passo decisivo per riportare i Giochi nella nostra città e cominciare un nuovo capitolo nella storia senza fine di Los Angeles e delle Olimpiadi. Da qui a 11 anni, speriamo che Los Angeles diventi la città più sana d’America, dove la pratica sportiva sia accessibile a tutti”.
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