Sarà ufficiale solo domani, ma è ufficioso già da domani perché è stato il ministro dello Sport, Andrea Abodi, a dirlo: il nuovo amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina, quella che si occupa della realizzazione delle Olimpiadi invernale del 2026, sarà Andrea Varnier.
L’attuale ad di Filmmaster Events, la società che aveva preparato l’evento per la candidatura di Roma per i giochi a cinque cerchi del 2024, poi andati a Parigi anche perché la Capitale si è chiamata fuori, ha vinto la concorrenza di Alberto Baldan e Diana Bianchedi, che potrebbe comunque assumere il ruolo di direttore generale della fondazione.
Andrea Varnier sarà il nuovo ad della Fondazione Milano-Cortina 2026
Andrea Abodi, attuale ministro dello Sport e dei Giovani, ha deciso: a prendere il posto di Vincenzo Novari come amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026 sarà Andrea Varnier, ma spetterà a Giorgia Meloni, come presidente del Consiglio, nominarlo (e lo farà domani).
Prima di concentrarci su chi sia il nuovissimo numero uno che si dovrà prendere l’onore e l’onere di organizzare le Olimpiadi invernali del 2026, ovvero le prossime, dobbiamo fare dei piccoli passi indietro.
All’Italia, per chi non ricorda, è stata assegnata l’organizzazione dei giochi a cinque cerchi il 24 giugno del 2019, più di tre anni fa. La notizia, che già era nell’aria da qualche ora prima dell’annuncio finale, è arrivata quando si è ufficialmente fatta fuori la Norvegia. Da allora, qualche macchina è iniziata a mettersi in moto, anche quella governativa. L’allora ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, infatti, aveva dato l’incarico di preoccuparsene a Novari, appunto, un personaggio che non è mai piaciuto né al Coni di Giovanni Malagò, né al Cio di Thomas Bach.
I lavori sono proseguiti molto a rilento e, in estate, l’ad della Fondazione ha lasciato il suo ruolo, e senza rimpianti da parte di nessuno, se non di quelli che dovevano trovare un altro nome e quindi un’altra figura di spicco per sostituirlo. All’inizio, l’incombenza doveva spettare a Mario Draghi, che prima aveva deciso di calare dentro le Olimpiadi anche il governo, poi la crisi di cui sappiamo ha fatto saltare i piani, passando la palla direttamente all’esecutivo che si sarebbe insediato dopo le elezioni del 25 settembre.
Così è stato, anche se con qualche difficoltà. Innanzitutto perché il profilo che sembrava dovesse vincere sugli altri è stato poi piazzato a Palazzo Chigi – Abodi, appunto -, poi perché, oltre a mettere d’accordo la squadra di governo, c’era da trovare un sostituto che piacesse anche ai sindaci, di Milano soprattutto (quindi Beppe Sala) e i due governatori di Lombardia e Veneto, dunque Attilio Fontana e Luca Zaia.
Qualche giorno prima delle sue dimissioni da vice presidente della regione lombarda, tra l’altro, tra le papabili era finita anche Letizia Moratti, una sorta di contentino che il centrodestra voleva darle dato che non c’era nessuna intenzione di proporla come candidata alla guida di Palazzo Lombardia – l’ex ministra della Pubblica amministrazione ora sarà la candidata del terzo polo, quindi di Carlo Calenda e Matteo Renzi.
Ecco, considerate le sue ambizioni, l’ex sindaca di Milano aveva rifiutato l’offerta, rimandando nel caos tutta la macchina organizzativa mentre i numeri uno dello sport internazionale e italiano iniziavano ad avere i primi mal di pancia.
In lizza, con i due prescelti fatti fuori dallo stato delle cose, ne erano rimasti almeno due. Alessandro Araimo, general manager di Warner Bros Discovery Italia e Iberia, e Andra Zappia, già ad di Sky Italia e oggi alla guida di News Markets, sempre di Sky.
A spuntarla non è stato nessuno dei due, anzi tra i papabili erano finiti Diana Bianchedi, ex campionessa olimpica di scherma, a cui probabilmente verrà affidato il ruolo di direttrice generale della Fondazione, e Alberto Baldan, che piaceva soprattutto a Sala.
“Ho cercato di concentrarmi sulla metodologia in attesa della nomina del nuovo amministratore delegato, con una condivisione totale – ha spiegato oggi a Milano Abodi -. Ho cercato di individuare un profilo partendo dalle caratteristiche della persona, non scegliendo il migliore in assoluto ma il migliore in relativo. Sono convinto che scioglieremo i nodi in tempi brevi“.
Chi è Varnier, il nuovo ad di Milano-Cortina
E quindi, Varnier, ma chi è il nuovo ad delle Olimpiadi? Il futuro e prossimo amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina al momento ricopre ancora l’incarico di ad di Filmmaster Productions, storica casa di produzione di spot pubblicitari che, tra le altre cose, si era anche occupata di realizzare un video per la candidatura di Roma alle Olimpiadi (estive) del 2024, che poi sono andate a Parigi anche per la contrarietà dell’allora sindaca della Capitale, Virginia Raggi.
Ricopre anche la carica di ad in Costa Edutainment SPA, una delle più grandi agenzie di eventi al mondo che si occupa per lo più della creazione, della produzione e dell’organizzazione. Non solo, però, perché nel settembre del 2020, Varnier è entrato in RA&A, un’altra agenzia leader globale nella comunicazione strategica, con il ruolo di supportare una fase di rilevante trasformazione, coordinando le attività di tutti gli uffici e sviluppando nuovi mercati, come lo sport e l’intrattenimento.
Lo sport, appunto, con cui il futuro ad ha avuto a che fare anche prima, durante la sua trentennale esperienza nel mondo della comunicazione. Infatti, aveva già preso parte come direttore di un Comitato Organizzatore di Giochi Olimpici, è consulente di rilevanti organizzazioni sportive ed è stato direttamente responsabile con il ruolo sempre di ad per complessi progetti internazionali.