Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs nel giro di una ventina di minuti hanno scritto la storia delle Olimpiadi e dello sport italiano. Tra le 14.35 e le 14.55 di domenica 1° agosto il primo si è aggiudicato la medaglia d’oro nel salto in alto, il secondo non solo ha partecipato a una storica finale nel 100 m piani, ma soprattutto l’ha vinta.
Tamberi è il primo azzurro a vincere nella disciplina maschile (quella femminile era stata vinta dalla mitica Sara Simeoni), Jacobs è il primo italiano in assoluto ad accedere a una finale olimpica della gara regina, che esprime la massima velocità e potenza umana.
Queste Olimpiadi Tokyo 2020 sono particolare da tutti i punti di vista: l’anno di ritardo causa Covid ha scombinato le carte in tavola, mostrando come sia in corso una transizione.
Infatti, il dominio di alcuni paesi, sia in generale che in alcune discipline specifiche, sta venendo scardinato, mostrando come lo sport sia ormai più globale. Mentre l’Italia della scherma torna a casa con meno medaglie delle aspettative e soprattutto nessun oro (scatenando polemiche interne) e il nuoto azzurro eguaglia le medaglie si Sidney senza mai salire sul gradi più alto del podio (e dice addio a Federica Pellegrini), la spedizione italiana si fa spazio nell’atletica, terreno storicamente dominato dagli USA, dalla Jamaica, dal Canada e dai paesi africani.
Fino a ieri, il medagliere italiano contava solo 2 ori, bottino considerato misero per una nazione da sempre molto competitiva ai giochi olimpici, ma l’exploit parzialmente inaspettato dei due atleti ha scombinato la classifica, facendo salire l’Italia al 9° posto.
Tamberi e Jacobs sono già leggenda
Gianmarco Tamberi nel 2016 era il favorito alle Olimpiadi di Rio: un grave infortunio non solo l’ha bloccato, ma l’ha costretto a due operazioni, mettendo in seria difficoltà la sua carriera. In Giappone è arrivato esclusivamente per vincere: ha saltato 2,37 m senza errori, pari merito con Essa Mutaz Barshim del Qatar, anche lui reduce da infortunio.
Il Comitato olimpico ha lasciato scegliere a loro: proseguire con lo spareggio o condividere l’oro. I due hanno optato per un primo posto in due, dando prova di grande sportività e amicizia. Subito dopo, un’esplosione di gioia che ripaga 5 anni durissimi: Tamberi in lacrime ha esultato davanti al gesso del suo infortunio, conservato dal 2016 e sul quale c’era proprio scritto Road to Tokyo 2020.
Mentre l’altista marchigiano era nel pieno della sua lunga finale, Lamont Marcell Jacobs correva la semifinale dei 100 m: Gimbo ha seguito la gara complimentandosi con il corridore di Desenzano del Garda, che ha fatto il nuovo record italiano e si è qualificato per la finale, primo italiano a raggiungere la prestigiosissima gara, vinta poi con 9”80, nuovo record europeo e con lo stesso tempo della leggenda Usain Bolt, dal quale eredita lo scettro di uomo più veloce del mondo. L’altro velocista italiano Filippo Tortu è invece uscito in semifinale.
A motivarlo è stata la vittoria del collega, come ha dichiarato lui stesso: “Non avevo nulla da perdere e poi quando ho visto Gimbo vincere l’oro pochi minuti prima mi sono gasato di brutto. Ho detto, perché non posso farcela anche io?“.
L’abbraccio tra i due è già una delle immagini più iconiche dello sport italiano, ora aperto a nuove prospettive.
Niente medaglia ma importante risultato anche per Luminosa Bogliolo, che non si qualifica per la finale dei 100 m ostacoli, ma in semifinale registra il nuovo record italiano, mentre Filippo Randazzo è arrivato 8° nella finale del salto triplo. Alessandro Sibilio si è invece qualificato per la finale dei 400 metri ostacoli che si terrà domani.
Olimpiadi Tokyo 2020: il nuoto chiude con un bronzo
L’Italia ieri, però, ha conquistato anche un’altra importante medaglia, ovvero il bronzo nella staffetta 4×100 mista maschile. Thomas Ceccon, Nicolo Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi sono arrivati dietro a Stati Uniti e UK, dimostrando che il nuoto è più vivo che mai, che una nuova generazione di atleti si sta formando e che ai prossimi giochi di Parigi arriverà più competitiva che mai.
Proseguono poi il loro percorso la pallavolo sia maschile che femminile: i primi hanno chiuso il girone eliminatorio battendo il Venezuela e arrivando secondi, le donne invece hanno perso con Cina e Usa, il che le rende seconde o terze in base agli altri risultati. Bene anche il basket maschile, che martedì si giocherà i quarti di finale contro la Francia, e la pallanuoto maschile, che invece si gioca i quarti con la Serbia.
Ma oggi è la giornata di Vanessa Ferrari: la ginnasta reduce da infortuni e problemi, si gioca il tutto per tutto nella finale al corpo libero, dove una possibilità di medaglia c’è