L’olio di palma è cancerogeno? Se n’è discusso molto, specialmente nell’ultimo periodo, prendendo in considerazione soprattutto le elevate quantità di acidi grassi saturi che contiene questa sostanza. In particolare gli ultimi studi hanno fatto presente che a temperature superiori a 200 gradi centigradi l’olio di palma può sviluppare dei principi attivi che ad alte concentrazioni possono influire in maniera determinante sul patrimonio genetico delle cellule. Cosa c’è di vero in tutto questo? Perché, nonostante i risultati delle ricerche, l’olio di palma non viene vietato nei suoi usi alimentari?
L’olio di palma utilizzato nell’industria alimentare
Una delle principali ragioni che spinge i produttori di cibi a continuare ad usare l’olio di palma è rappresentata dal fatto che questo prodotto costa poco ed è molto adatto alla preparazione dei dolci. Spesso viene usato in sostituzione del burro.
Bisogna però specificare che il rischio è legato soltanto alla frequenza e alla quantità delle consumazioni degli alimenti in cui è introdotto l’olio di palma. Nell’ambito dei consumi normali non siamo di fronte ad un pericolo elevato, ma rientra perfettamente nel rischio generale legato all’ambiente esterno e allo stile di vita.
E’ vero che è cancerogeno?
L’autorità europea per la sicurezza alimentare ha pubblicato uno studio, i cui risultati hanno dimostrato il ruolo svolto da alcuni acidi grassi. E’ stato evidente che l’olio di palma contiene una quantità più elevata di queste sostanze rispetto agli altri oli vegetali. Ad altissime concentrazioni questi elementi potrebbero risultare cancerogeni.
Ma non si tratta soltanto dell’olio di palma, perché altre sostanze alimentari fanno parte della stessa categoria di rischio. Anche, per esempio, la caffeina, l’alcol e altre sostanze contenute in alcuni casi nei derivati dei cereali potrebbero essere considerati come portatori di un rischio di influire sullo sviluppo dei tumori nell’uomo.
Olio di palma: perché fa male alla salute
L’assunzione di olio di palma andrebbe limitata. Il suo consumo è infatti correlato allo sviluppo di disturbi che interessano l’apparato cardiocircolatorio, un problema che è legato al consumo di tutti i grassi saturi. Esisterebbe anche una correlazione con l’obesità, la cui condizione potrebbe incidere nell’incremento di alcuni tipi di cancro. Molti, tuttavia, sottolineano che il sovrappeso non è un fattore legato all’olio di palma in sé, ma può trovare la sua determinazione anche nel consumo di altri tipi di grassi.
Molto più complessa è la questione che riguarda la possibilità di sviluppare il diabete di tipo 2. Scientificamente si è visto che uno dei componenti di questo olio potrebbe creare un danno alle cellule del pancreas. Tutto ciò, però, non può significare che ci sia un effetto diretto sull’organismo, anche perché gli studi su questo argomento sono stati condotti soltanto in laboratorio.
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