L’Europa sarà invasa dall’olio tunisino. È stata approvata la proposta del Parlamento Europeo per favorire l’importazione di una quota straordinaria di 35mila tonnellate di olio tunisino, togliendo i dazi per i prossimi due anni. Il nobile obiettivo di aiutare l’economia della Tunisia potrebbe entrare in contrasto con gli interessi italiani. Gli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle e accolti dovrebbero però garantire più tutele per produttori e consumatori.
La proposta dell’UE era stata lanciata a settembre, con l’obiettivo di risollevare l’economia della Tunisia, in crisi dopo gli attacchi terroristici di giugno. L’olio di oliva rappresenta da sempre il principale prodotto agricolo esportato dal Paese nordafricano in Europa. L’olio dà inoltre lavoro a un quinto delle persone occupate nel settore agricolo.
Se la possibilità di aumentare le esportazioni senza dazi rappresenta un volano per l’economia tunisina, può diventare una minaccia per i maggiori produttori europei di olio, tra cui l’Italia. Quali sono le preoccupazioni dell’Italia? La prima è economica. Nonostante l’Italia sia già invasa dall’olio tunisino (le importazioni nel 2015 sono aumentate del 734% rispetto all’anno precedente), il settore resta fiorente grazie alle esportazioni in tutto il mondo. Un aumento eccessivo dell’olio dalla Tunisia potrebbe però, col tempo, danneggiare i produttori italiani. Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo lancia inoltre l’allarme frodi alimentari: “Il rischio concreto in un anno importante per la ripresa dell’olivicoltura nazionale è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con le immagini in etichetta e sotto la copertura di marchi storici, magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno dei produttori italiani e dei consumatori”.
L’altra preoccupazione italiana è la salvaguardia della qualità alimentare e del made in Italy. Il Movimento 5 Stelle ha presentato alcuni emendamenti volti a questo. In particolare il partito di Grillo ha chiesto alla Tunisia l’obbligo di esportare solo olio proveniente da olive tunisine, con l’obiettivo di rassicurare gli italiani sulla reale provenienza. Venerdì la proposta del Parlamento europeo è stata accettata con 475 voti a favore e 126 contrari. Sono stati però accolti anche gli emendamenti. Ciò comporta che l’olio dovrà essere prodotto per forza in Tunisia, la misura non potrà essere prorogata oltre i due anni previsti e la Commissione presenterà una valutazione a medio termine e imporrà cambiamenti se i produttori europei risultassero danneggiati.
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