L’ex agente immobiliare Omar Confalonieri, responsabile di aver stuprato una donna e drogato lei e il marito, è stato condannato a 6 anni e 4 mesi.
Assolto invece dall’accusa di sequestro di persona.
L’ex agente immobiliare che lavorava in Via Montenapoleone a Milano, era stato arrestato a novembre con accuse molto gravi.
Infatti, il 2 ottobre venne contattato da una coppia interessata alla compravendita di un box, ha incontrato i coniugi ma ha pensato di drogarli con forti dosi di benzodiazepine, tali da ridurre la coppia in uno stato davvero grave.
Ad aggravare la situazione, il successivo stupro della donna davanti agli occhi della figlia di 9 mesi.
Arrestato a novembre con diverse accuse, ad oggi il gup ha confermato solo le violenze sessuali e le lesioni, escludendo il reato di sequestro di persona.
La condanna è dunque confermata per 6 anni e 4 mesi di reclusione, molto meno delle richieste della procura, la quale aveva fatto la richiesta di 10 anni e 4 mesi.
L’imputato ha 48 anni e secondo quanto emerso, ci sarebbero altri casi simili a questo che potrebbero far pensare che abbia agito anche in altre città come Bergamo e Monza, sempre seguendo uno schema simile.
Gli avvocati difensori di Confalonieri, Luca Ricci ed Emilio Triboni, affermano che l’uomo non era nel pieno delle sue facoltà, infatti dopo le indagini dei carabinieri era risultato positivo alla cocaina, mixata con una grande quantità di farmaci.
Confalonieri, in aula, ha spontaneamente chiesto scusa per quanto successo, confermando di non essere in sé in quel momento.
Tuttavia, il giudice ha disposto la perizia psichiatrica per l’ex agente immobiliare, per accertare davvero le sue condizioni psichiche al momento dell’aggressione, e i risultati non sono quelli che tutti si aspettavano.
Infatti, gli psichiatri hanno accertato che l’uomo era perfettamente lucido e in grado di capire cosa stava accadendo e le conseguenze delle sue azioni.
La perizia del dottor Raniero Rossetti, esperto nel campo delle dipendenze, era stata analizzata anche insieme ad altri consulenti delle parti.
I difensori ribattono che gli esami sono inesatti e il risultato della perizia non rispecchia la verità, poiché il loro assistito davvero soffre di forte stress mentale e in quel fatidico giorno di ottobre, il suo stato mentale era molto discutibile.
Confalonieri ha chiesto più volte scusa per le sue azioni e afferma di voler intraprendere un percorso terapeutico per migliorare, soprattutto per amore della sua famiglia.
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