Proseguono le indagini sugli omicidi di due donne, entrambi avvenuti nei pressi della località di Marinella di Sarzana. La polizia continua a trovare indizi che potrebbero addirittura collegare gli omicidi.
Il primo omicidio riguarda Nevila Pjetri 35enne, residente a Massa, uccisa domenica 5 giugno, alle prime luci dell’alba. La morte è stata causata da due colpi di pistola alla testa.
La seconda vittima invece è Camilla Bertolotti, trovata morta a Marinella di Sarzana a causa di un colpo di pistola, presumibilmente dello stesso calibro di quella utilizzata per uccidere Nevila Pjetri.
La polizia sta indagando, sulla base di un possibile collegamento tra i due omicidi.
Dunque il primo omicidio è stato proprio quello di Nevila Pjetri, donna di 35 anni di origini albanesi, trovata morta sulle sponde del torrente Parmignola nella località di Marinella di Sarzana.
Dall’autopsia eseguita dal medico legale, è emerso che la giovane donna è stata uccisa con due colpi di pistola alla testa. Precisamente è stata colpita sulla fronte e dietro l’orecchio sinistro. L’arma ancora non è stata ritrovata, ma si pensa possa essere una calibro 22.
Ieri poi il secondo omicidio, scoperto all’interno della stessa località, Marinella di Sarzana. La vittima è Camilla Bertolotti, donna transessuale, di 46 anni. Il corpo della donna è stato ritrovato a soli tre chilometri dal punto di ritrovamento di quello di Nevila. Camilla prima di essere uccisa è stata massacrata di botte.
Attualmente i carabinieri del nucleo investigativo della Spezia continuano ad indagare. Sappiamo che per il primo omicidio, quello di Nevila Pjetri, è stato fermato un uomo, Daniele Bedini.
L’artigiano 32enne, la cui fedina penale è macchiata da alcuni crimini minori, è il primo indiziato dell’omicidio, grazie a delle testimonianze di alcune amiche della donna.
A quanto pare, l’ultima volta che Nevila è stata vista in vita, stava salendo su un pick up bianco, molto simile a quello posseduto da Bedini.
Non solo, altro indizio sospetto riferito all’uomo è la scomparsa di una pistola posseduta dalla famiglia Bedini. Scomparsa denunciata qualche giorno prima dal padre del ragazzo. In ogni caso i carabinieri affermano di avere una serie di “indizi gravi” a carico del 32enne.
Attualmente i militari stanno indagando sui due bossoli trovati nell’auto di Camilla, con l’intento di identificare l’arma del delitto con precisione. Inoltre non sono stati rinvenuti le borsette e i cellulari di entrambe le donne. Elementi che i carabinieri stanno cercando.
Certo è che i due casi hanno molti elementi in comune. Partendo dal luogo di ritrovamento del corpo, fino alla causa della morte, cioè il colpo di pistola, giungendo poi al breve periodo di tempo che è passato tra un omicidio e l’altro.
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