Giovanni Padovani, il calciatore 27enne accusato del delitto di Alessandra Matteuzzi, si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari in tenuta sportiva.
L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’indagato, che è difeso d’ufficio dall’avvocato Enrico Buono, è accusato di omicidio aggravato.
Ha aspettato che rientrasse a casa, dopodiché l’ha colpita più volte con un martello. Le urla di Alessandra Matteuzzi, 56enne di Bologna, hanno attirato l’attenzione dei vicini di casa, che hanno immediatamente allertato i soccorsi.
Le condizioni della vittima sono apparse subito gravi, tanto che la Matteuzzi è deceduta durante il trasferimento in ospedale. A colpirla con ferocia il suo ex compagno, Giovanni Padovani, 27 anni.
Al telefono con la donna, in quei concitati momenti, c’era la sorella Stefania, che vive a una 30ina di chilometri da lei e che ha assistito in diretta telefonica all’omicidio di Alessandra. Quando è giunta sotto casa della sorella, la 56enne era già morta.
Lo scorso mese di luglio Alessandra Matteuzzi aveva denunciato il suo ex compagno per stalking.
I due si conoscevano dal 2021. Le ultime vacanze di Natale le avevano trascorse insieme e pare che in quell’occasione la donna avesse iniziato a non tollerare più la gelosia ossessiva di Padovani, che la tempestava di telefonate e videochiamate quando erano lontani.
Lei viveva a Bologna, lui faceva la sposa tra l’Emilia e la Sicilia, dove giocava con una squadra di serie D.
La 56enne aveva provato a mettere fine a quella relazione, senza però riuscirci, così aveva deciso di denunciare Padovani per stalking.
Quella denuncia però non è bastata e Alessandra Matteuzzi è morta per la ferocia di quell’uomo di cui aveva iniziato ad avere paura.
Questa mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia per Giovanni Padovani. Il 27enne, che aveva lavorato come modello e attualmente militava nella squadra siciliana della Sancataldese come difensore, si è presentato in tenuta sportiva al cospetto del giudice per le indagini preliminari.
L’imputato, accusato di omicidio aggravato, è difeso dall’avvocato d’ufficio Enrico Bruno. Padovani ha scelto di fare scena muta davanti al gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
“È molto provato”
ha detto il legale del calciatore.
L’accusa da cui dovrà difendersi è quella di omicidio aggravato. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sotto casa della vittima, il 27enne era ancora sul luogo della tragedia.
Padovani non ha opposto resistenza al momento dell’arresto.
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