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Davvero drammatici ed agghiaccianti gli ultimi istanti della vita di Andrea Marti, 36 anni, ucciso lo scorso venerdì sera dal vicino di casa Roberto Pappadà a quanto pare per un banale litigio a seguito di problemi relativi a un parcheggio. Secondo quanto traspare dalle ultime informazioni rilasciate da uno dei testimoni, la vittima avrebbe avuto il tempo di chiedere pietà al proprio killer ma il risultato è stato vano visto che l’uomo è stato freddato con una scarica in testa. L’assassino ha poi proseguito la sua folle discesa negli abissi della violenza andando a uccidere anche il padre della vittima e la zia, che è deceduta all’ospedale dopo essere stata gravemente ferita, mentre la madre si è salvata.
Un episodio di ordinaria follia quella che ho visto protagonista Roberto Pappadà che ha ucciso a sangue freddo il vicino di casa Andrea Marti di 36 anni oltre che il padre e la zia dello stesso, accorsi dopo il misfatto prima dell’intervento dei Carabinieri. Si è salvata miracolosamente la madre così come le altre persone presenti sul luogo o accorse subito dopo. A raccontare gli ultimi istanti di vita è stato Daniele De Luca amico fraterno della vittima che era proprio a casa di Marti per una cena.
La follia omicida di Pappadà
La vittima è stata ferita da un primo colpo e ha avuto il tempo di chiedere pietà all’aggressore che invece non ha mosso ciglio e l’ha finito con un colpo alla testa. I genitori della vittima sono sopraggiunti e non sono stati risparmiati dalla follia del killer che ha ucciso il padre e ha ferito gravemente la zia, poi morta in ospedale. Sono state risparmiate sia la madre sia la fidanzata della vittima, Simona.
Secondo il racconto del testimone, dopo un’allegra serata conviviale, Andrea Marti avrebbe accompagnato a casa la compagna Simona verso le ore 23. Giunto presso l’abitazione della donna, era atteso da Pappadà che – di fatto – portava a termine un’esecuzione.