Dramma il 22 luglio scorso a Malnate, nel Varesotto, dove un’anziana di 73 anni, Carmela Fabozzi, è stata trovata senza vita nella sua abitazione.
A scoprire il cadavere senza vita della donna è stato il figlio. Una volta tornato a casa, l’uomo avrebbe trovato l’anziana madre in una pozza di sangue.
Dramma a Malnate, nel varesotto. Il 22 luglio scorso una donna di 73 anni, Carmela Fabozzi, è stata trovata senza vita nel suo appartamento.
La vittima presentava segni compatibili con un’aggressione. S’ipotizza che la donna sia stata colpita più volte con un oggetto contundente, forse una spranga.
A scoprire il cadavere è stato il figlio, che la sera del 22 era rientrato a casa e aveva trovato la madre riversa a terra in un lago si sangue.
La casa della vittima sarebbe stata trovata in ordine e la porta era chiusa a chiave: non ci sarebbero segni di effrazione, segno evidente che Carmela Fabozzi conosceva il suo assassino.
A distanza di quasi un mese dall’omicidio di Carmela Fabozzi, è stato arrestato il suo presunto assassino.
Si tratta di un uomo di 66 anni, ex guardia giurata, che aveva aperto un’agenzia di investigazioni private a Varese, e che conosceva la vittima. L’indagato, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e truffa, era partito per le vacanze il giorno dell’omicidio della 73enne ed era rientrato in città il 17 agosto scorso, lasciando l’albergo in cui aveva alloggiato insieme alla compagna senza saldare il conto.
L’indagato svolgeva attività di volontariato presso un’associazione di Malnate che si occupa di anziani e pare che proprio a quegli incontri la Fabozzi e il 60enne si fossero conosciuti.
Saltuariamente la donna aveva usufruito del servizio di consegna dei farmaci in casa, di cui si sarebbe occupato proprio l’indagato.
Fondamentale per il fermo si è rivelata la testimonianza dei vicini di casa della vittima, che proprio il giorno dell’omicidio avevano visto il 66enne bussare all’appartamento dell’anziana.
Uno dei vicini ha riferito ai militari di aver già visto quell’uomo, qualche mese prima, mentre parlava sul pianerottolo di casa con la Fabozzi.
L’anziana era stata colpita violentemente alla testa con un vaso di fiori che teneva all’ingresso di casa.
Proprio su quel vaso, che era stato trovato sul mobile al suo posto, i ris di Parma hanno rilevato le impronte dell’indagato.
Sotto il corpo della donna erano stati trovati i fiori contenuti in quella che era diventata l’arma del delitto.
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