Omicidio di Alessandro Gozzoli: è stato estradato in Italia il 20enne romeno sospettato di aver ucciso il consulente del lavoro a Casinalbo di Formigine, in provincia di Modena.
Ora è caccia al presunto complice, un altro giovane che sarebbe ricercato perché ritenuto coinvolto nella vicenda.
Il sospettato della morte di Alessandro Gozzoli, un 20enne romeno arrestato in patria il 24 aprile scorso, sarebbe stato estradato poche ore fa in Italia.
Alessandro Gozzoli, consulente del lavoro 40enne, era stato trovato morto legato al letto della sua casa di Casinalbo di Formigine (Modena) il 10 marzo scorso e alcune immagini delle telecamere della zona sarebbero risultate preziose per le indagini.
L’indagato sarebbe atterrato a Fiumicino il 17 maggio scorso e ora dovrà rispondere delle accuse mosse dalle autorità italiane in merito al decesso di Gozzoli.
Il 20enne fermato in Romania il 24 aprile scorso, difeso dall’avvocato Pierfrancesco Uselli, sarebbe stato rintracciato al confine di Timisoara e attualmente sarebbe in carcere al Sant’Anna di Modena.
L’individuazione e l’arresto sarebbero stati possibili grazie a una intensa collaborazione tra Italia e Romania, ma si cerca un presunto complice.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, infatti, gli inquirenti sospettano il coinvolgimento di un secondo uomo, un giovane tuttora ricercato.
La morte di Alessandro Gozzoli sarebbe avvenuta all’interno della sua casa di Casinalbo di Formigine poche ore prima del rinvenimento del cadavere.
La vittima è stata ritrovata nel suo letto, legata mani e piedi, il 10 marzo scorso. Tra le prime ipotesi al vaglio degli investigatori, quella di un gioco erotico finito male e di una rapina conclusa nel sangue.
Sarebbe quest’ultima, secondo quanto appreso nelle ultime ore, la pista privilegiata in attesa di ulteriori riscontri.
A mettere gli inquirenti sulle tracce del sospettato sarebbero stati proprio i movimenti dell’automobile di Gozzoli, sparita per giorni e poi ritrovata dai carabinieri, e quelli di alcune carte del 40enne che sarebbero state usate per alcuni pagamenti finiti sotto la lente investigativa.
Il 20enne romeno sarebbe stato arrestato su mandato europeo emesso dal gip di Modena, mentre resterebbe latitante il connazionale indagato come lui per i reati di omicidio volontario, rapina aggravata ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento.
Importanti anche la testimonianza di un vicino e alcune sequenze delle telecamere di sorveglianza della zona, che rimandavano alla presenza di un soggetto maschile biondo, intorno alle 2, nei pressi della casa della vittima.
Stando alle prime evidenze autoptiche, sul corpo di Alessandro Gozzoli sarebbero state rilevate lesioni compatibili con una morte per asfissia.
Si sarebbe fatta sempre più remota, quindi, l’ipotesi di un decesso avvenuto per un incidente e quella di un omicidio preterintenzionale.
A carico dei due indagati romeni, riporta ancora Il Corriere, vi sarebbero elementi ritenuti solidi come l’uso delle carte di pagamento del 40enne per acquisti di piccola entità da non richiedere l’inserimento del pin.
Entrambi avrebbero lasciato l’Italia all’indomani della morte di Alessandro Gozzoli, ma le tracce lasciate intorno alla scena avrebbero permesso di risalire alla loro identità.
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