Restano ancora sbiaditi i confini del giallo relativo all’omicidio di Alice Neri, la giovane mamma trovata carbonizzata a Fossa di Concordia lo scorso 18 novembre.
Nonostante, infatti, la posizione di Mohamed appaia solidamente circostanziata da Procura e Tribunale del Riesame, restano un mistero sia il movente sia le modalità con le quali la giovane mamma è stata privata della vita. Secondo quanto emerso nelle ultime ore, però, potrebbe essere richiesto un nuovo accertamento medico legale per verificare se Alice era già morta quando è stata data alle fiamme. O, in ipotesi ancor peggiore, se le fratture ossee riscontrate siano da imputarsi direttamente all’azione del fuoco.
Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e fino in fondo. Sarebbero infatti emersi alcuni elementi che deporrebbero per la presenza di fratture sui resti carbonizzati di Alice. Dunque, quello che chi indaga vuole accertare, è se le fratture in parola siano dovute al fatto che il corpo era integro quando ha preso fuoco, e dunque sono state le fiamme a consumare la cartilagine e le ossa, oppure se le fratture erano presenti sul corpo prima che incendiasse perché Alice ha subito precedentemente dei traumi.
In soldoni, quindi, si vuole stabilire con certezza la causa di morte. In quest’ultima evenienza, difatti, si farebbe strada l’ipotesi che Alice possa essere stata violentemente colpita con qualcosa. Chiaramente, prima che il suo cadavere venisse bruciato.
Intanto le indagini proseguono. Nel corso dell’incidente probatorio dello scorso 15 febbraio avrebbero dovuto essere sentiti tre nuovi testimoni, amici di Mohamed, che avrebbero dovuto rispondere in ordine a delle intercettazioni ambientali. Sulla base di queste ultime, registrate presso la caserma dei carabinieri, i tre avrebbero affermato che la mattina del 18 novembre, quando è stato rinvenuto il cadavere di Alice, Gaaloul si sarebbe palesato nella loro abitazione con gli abiti macchiati d’olio.
Certo, qualora venisse riscontrata la presenza del liquido infiammabile sugli abiti di quest’ultimo, si dovrebbe concludere che Mohamed – dopo aver dato fuoco ad Alice – si sia presentato dagli amici senza cambiarsi. Secondo l’accusa, infatti, si tratterebbe di macchie imputabili ad un’azione omicidiaria derivante dal fuoco appiccato all’auto della giovane mamma. Tuttavia, proprio sulla scorta delle intercettazioni anzidette, è stato disposto il rinvio dell’udienza che era stata fissata lo scorso 15 febbraio. Con l’intento di consentire alla difesa di Gaaloul di prendere visione delle intercettazioni medesime. Il ritorno in aula è previsto per il 6 marzo.
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