La Squadra Mobile ha fermato un altro sospettato per l’omicidio di Andrea Fiore, ucciso la notte tra il 26 e il 27 marzo al Quadraro. Ecco chi è e come stanno andando avanti le indagini.
Le ricerche degli agenti della squadra mobile in merito all’omicidio di Andrea Fiore, avvenuto la notte tra il 26 e il 27 marzo, non si sono mai fermate.
Arriva questa mattina la notizia che è stato fermato un altro uomo sospettato di aver ucciso la vittima, dopo aver già fermato Daniele Viti, a quanto pare suo complice. Ecco le novità in merito al delitto del Quadraro.
Andrea Fiore, uomo di 54 anni, è stato ucciso lo scorso weekend a Roma, nel quartiere del Quadraro, una morte su cui la Squadra Mobile Sezione Omicidi sta lavorando ormai da una settimana.
Dopo aver fermato il primo sospettato, ovvero Daniele Viti, 44 anni italiano di Veroli, per concorso in omicidio, gli agenti si sono messi alla ricerca dei suoi complici sicuro che il primo sospettato non avesse agito da solo.
Questa mattina arriva la notizia che un altro uomo è stato fermato: 43 anni, con precedenti penali per lo più relativi alla droga.
Da qualche giorno, gli agenti seguivano le sue tracce, convinti fosse complice di Daniele Viti, che aveva preso il portafogli della vittima sul luogo dell’omicidio.
Dopo l’arresto di Viti, la polizia ha scoperto il covo della banda, dove erano nascoste diverse armi. Seguendo la pista, gli agenti sono arrivati a questo secondo arresto e ora si attendono ulteriori sviluppi.
Andrea Fiore aveva 54 anni ed è stato proprio lui a chiedere aiuto ai carabinieri dopo essere stato aggredito, la notte tra il 26 e il 27 marzo.
La vittima è stata uccisa in casa sua, con un colpo di pistola al torace, e la chiamata di soccorso è arrivata proprio da lui che ha biascicato al telefono: “Aiuto mi hanno sparato”.
I carabinieri sono subito accorsi presso la sua abitazione, in via Pisoni del Quadraro vicino Porta Furba, ma purtroppo non c’è stato più niente da fare: Andrea Fiore era già senza vita.
La ferita provocatagli al torace si è rivelata mortale e il personale sanitario, accorso sul luogo del delitto, non ha potuto far nulla per rianimarlo.
Ovviamente, subito dopo è accorsa la Scientifica in casa Fiore, per rilevare tutto ciò che poi si è rivelato utile alle indagini ancora in corso.
Non sono certe le cause dell’omicidio, il movente non è chiaro, ma sembra che Andrea Fiore fosse diventato pericoloso per il clan Senese, clan mafioso della Tuscolana.
Tra le tante ipotesi, una è quella che Fiore sapesse troppo e avesse deciso di cambiare vita, così era diventato pericoloso per le dinamiche del clan.
Il suo omicidio, tra l’altro, è avvenuto giusto dieci giorni dopo quello di Luigi Finizio, un suo amico, pregiudicato molto vicino al clan.
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