Omicidio di Nerina Fontana, il figlio non risponde al gip: “Troppo scosso e sotto choc”

Al cospetto del giudice per le indagini preliminari di Brescia, Ruben Andreoli – 45 anni – si è avvalso della facoltà di non rispondere. 

Omicidio Sirmione, Brescia
Omicidio Sirmione, Brescia – Nanopress.it

L’uomo è accusato dell’omicidio della madre, Nerina Fontana, 72 anni. Picchiata a calci e pugni, la donna è morta venerdì notte, poco dopo il ricovero in ospedale. Tra i due sarebbe scoppiata una furiosa lite, perché la donna si sarebbe opposta a un viaggio che il figlio stava organizzando in Ucraina, Paese d’origine della compagna. Proprio quest’ultima avrebbe assistito all’omicidio della 72enne.

Il figlio di Nerina Fontana non risponde al gip

Interrogato dal gip di Brescia, Ruben Andreoli – il 45enne accusato di aver ucciso a mani nude la madre 72enne, Nerina Fontana – si è avvalso della facoltà di non rispondere. “È ancora troppo scosso e sotto choc” avrebbe detto il suo legale all’Ansa.

Intanto gli inquirenti stanno ricostruendo i drammatici istanti che hanno preceduto il violento pestaggio dell’anziana, morta poco dopo l’arrivo all’ospedale di Brescia. Quella sera, madre e figlio avrebbero avuto una violenta discussione, perché pare che il presunto killer stesse organizzando un viaggio in Ucraina, Paese di provenienza della sua compagna. La vittima però si sarebbe opposta alla partenza e questo avrebbe scatenato la furia cieca del figlio.

Il violento pestaggio e la corsa in ospedale

Le botte sarebbero iniziate prima dentro l’appartamento, poi sarebbero proseguite sul balcone, dove un panno ancora intriso di sangue racconta il dramma della violenza inflitta all’anziana. Quando i carabinieri e l’ambulanza sono giunti in quell’appartamento di Via XXIV Maggio, a Colombare di Sirmione, Nerina Fontana era ancora viva. Trasferita al Poliambulanza di Brescia, è morta poco dopo la mezzanotte di venerdì.

I rilievi dei Ris sul luogo della tragedia
I rilievi dei Ris sul luogo della tragedia – Nanopress.it

Ad allertare i soccorsi sono stati i vicini di casa, allarmati dalle urla della donna. Ad assistere al terribile pestaggio della vittima ci sarebbe stata anche la compagna del figlio, che ora è stata collocata in una struttura protetta. La casa in cui è avvenuto il delitto è stata sequestrata e poi dissequestrata. Al momento è vuota, tapparelle abbassate, silenzio e macchie di sangue sulle tende e sul muro, a raccontare quell’ultima, drammatica discussione tra madre e figlio.

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