Il 45enne, accusato dell’omicidio di Rossella Nappini, l’infermiera 52enne uccisa lo scorso lunedì pomeriggio a coltellate nell’androne di un palazzo nel quartiere capitolino Trionfale-Primavalle, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
All’indagato viene contestata l’aggravante della premeditazione. Il giudice dovrà ora decidere se confermare o meno la convalida del fermo.
Ha fatto scena muta, avvalendosi della facoltà di non rispondere, il presunto killer di Rossella Nappini, l’infermiera 52enne uccisa lo scorso lunedì a coltellate, nell’androne del palazzo in cui viveva con la madre e i due figli a Roma.
Adil Harrati, il 45enne di origini marocchine accusato dell’omicidio, ha scelto di non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari, che ora dovrà decidere se confermare la detenzione nel carcere di Regina Coeli o disporre un’eventuale scarcerazione per l’uomo.
Come riferisce Il Corriere della Sera, il presunto killer sarebbe stato incastrato da alcuni video acquisiti dagli inquirenti, registrati dalle telecamere di sorveglianza che vanno dalla sua abitazione a quella della vittima. Non solo, anche l’analisi delle celle telefoniche collocherebbe l’indagato sul luogo del delitto lo scorso lunedì pomeriggio, quando Rossella Nappini è stata massacrata a coltellate.
Cosa abbia spinto il 45enne a infliggere i fendenti mortali – almeno 20 – contro la vittima è ancora oggetto d’indagine, ma la pista passionale resta al momento quella prediletta dagli inquirenti. Lo scorso aprile la vittima e il presunto killer avevano avuto una breve relazione. Lunedì pomeriggio l’infermiera, che lavorava all’ospedale San Filippo Neri, è uscita di casa per recarsi dal suo legale. A quel punto Harrat si è fatto avanti e l’ha colpita. La prima a trovare il corpo è stata un’inquilina del palazzo che, rientrando a casa, ha scoperto il cadavere di Rossella Nappini dietro la porta a vetri. L’arma del delitto non è ancora stata ritrovata.
La donna si era trasferita dall’anziana madre, nel quartiere romano Trionfale-Primavalle, qualche mese fa, per accudirla. Con lei si erano spostati anche i due figli.
Il coinvolgimento di Harrati – che è risultato irregolare sul territorio italiano – sarebbe stato confermato da alcuni testimoni presenti sul luogo della tragedia, che lo avrebbero visto fuggire dopo aver commesso il delitto.
Non solo, un ex fidanzato di Rossella Nappini, con cui la donna era rimasta in buoni rapporti, ha confermato che la vittima gli aveva confidato di aver avuto una breve relazione con Harrati, che lei aveva poi deciso di troncare. Nonostante ciò, il 45enne avrebbe continuato a cercarla nelle settimane seguenti.
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