Si sono tenuti poche ore fa i funerali di Jessica Malaj, la ragazza di 16 anni uccisa a Torremaggiore dal padre tra il 6 e il 7 maggio scorso. Una chiesa gremita d persone, accorse per dare l’ultimo saluto a questa giovane coraggiosa che ha fatto scudo con il suo corpo alla madre. E proprio la donna, ancora sofferente per le ferite riportate, è apparsa tra la folla, su una sedia a rotelle. Oltre ai parenti di Jessica, anche numerosi suoi compagni di scuola ed insegnanti del liceo classico che frequentava con profitto.
C’era molta commozione , questa mattina a Torremaggiore, per l’ultimo saluto nella chiesa “Gesù Divino Lavoratore” a Jessica, la ragazza di appena 16 anni uccisa tra il 6 e il 7 maggio scorso dal padre Taulant Malaj in preda a un raptus di gelosia, che oltre a lei ha ammazzato anche un vicino di casa, ferendo gravemente anche la madre. Unico sopravvissuto uscito indenne dalla furia del panettiere, il figlio di soli 5 anni che si è nascosto dietro al divano. Presenti in chiesa, per dirle addio non solo numerosi abitanti del paese del Foggiano, ma anche i compagni e gli insegnanti del liceo classico da lei frequentato e la madre Tefta, arrivata su una sedia a rotelle.
“Di fronte alla tragedia che si è consumata nella nostra città, ci sia in noi il desiderio non effimero di ripartire con rinnovata speranza, ognuno impegnato nel suo piccolo e nel suo ambito a creare un ambiente vivibile, in cui circoli vera umanità che in Cristo ha un suo perfetto modello di virtù quotidiane e che egli ha incarnato con la sua mitezza, il suo spirito di dialogo e pace, il suo saper perdonare usando misericordia” ha detto Don Renato Borrelli officiando i funerali della ragazza.
Presente alla funzione avvenuta nella chiesa di Torremaggiore, cittadina del Foggiano, anche il sindaco Emilio di Pumpo, che per oggi ha stabilito una giornata di lutto cittadine, e i compagni ed insegnanti del liceo classico Fiani-Leccisotti, oltre al preside Carmine Collina.
Presente anche la madre Tefta, scampata miracolosamente alla morte proprio grazie all’intervento della figlia, che è arrivata accompagnata da alcuni familiari su una sedia a rotelle. Nulla da fare, invece, per il pasticciere Massimo De Santis, ritenuto dal responsabile l’amante della moglie e finito con più di venti coltellate.
Una furia omicida senza precedenti, quella catenata da Taulant Malaj, già noto alle forze dell’ordine, che quella notte aveva intenzione di compiere una strage, uccidendo non solo il presunto amante della moglie, ma anche la donna stessa e il resto della sua famiglia.
“Mio marito aveva pianificato tutto. Stavamo tutti quanti dormendo a quell’ora. Mio marito ha preso il bambino con il coltello in mano e lo voleva ammazzare, io mi sono buttata per salvarlo, poi ha accoltellato me. Il bambino dormiva nel lettino attaccato al letto matrimoniale nella stanza. Poi lui ha dato tanti colpi di coltello a me, non mi ricordo quanti. Faceva il video mentre dava calci e pugnalate con il coltello. Mia figlia dormiva e ha sentito dei rumori e si è alzata. Lui a nostra figlia non l’ha mai voluta” ha raccontato all’emittente News 24 Albania.
Poco prima di uccidere Jessica con 4 colpi di coltello, il panettiere avrebbe avuto una discussione con De Santis, reo, stando a quanto ha raccontato agli inquirenti, di chattare di nascosto con la moglie. Sul pianerottolo tra i due ci sarebbe stato un diverbio acceso, e il pasticciere, titolare di un bar molto noto in paese, lo avrebbe spinto per allontanarlo da sé.
Ciò non avrebbe fatto altro che aumentare la furia di Taulant, che lo avrebbe rincorso fino all’ingresso del suo appartamento, uccidendolo con 21 coltellate e quindi rivolgendosi verso la sua famiglia, colpendo la figlia maggiore, corsa in soccorso della madre, poi finita in ospedale a Foggia con un polmone perforato ma non in pericolo di vita. Jessica, invece, è spirata poco dopo l’arrivo: troppo gravi le ferite causate dal padre.
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