Chiuse le indagini sull’omicidio dell’ultras della Lazio “Diabolik”, vero nome Fabrizio Piscitelli, freddato il 17 agosto 2019 con un colpo di pistola alla testa nel parco degli Acquedotti a Roma. L’uomo indagato per il delitto ora rischia il processo.
Il cerchio dell’inchiesta sul presunto killer di Fabrizio Piscitelli, capo ultras laziale noto come “Diabolik” ucciso nel 2019 a Roma, si sarebbe stretto con l’avviso di conclusione delle indagini firmato dai magistrati della Dda. Si tratta dell’atto che apre al rinvio a giudizio e, conseguentemente, all’orizzonte del dibattimento a carico dell’uomo indagato per l’omicidio.
Secondo quanto si apprende dall’Ansa, l’uomo intorno a cui si sarebbe coagulata l’attenzione degli inquirenti, ora al centro di un atto di conclusione delle indagini che apre all’orizzonte del rinvio a giudizio e quindi del processo, sarebbe il cittadino argentino 52enne arrestato lo scorso dicembre, Raul Esteban Calderon.
L’accusa a carico dell’indagato sarebbe omicidio aggravato dal metodo mafioso e riguarderebbe anche un altro omicidio oltre quello del capo ultras Diabolik freddato a Roma nel 2019.
L’atto di chiusura delle indagini sulla morte di Fabrizio Piscitelli avvenuta nel 2019, scrive ancora l’agenzia di stampa, sarebbe relativo anche all’omicidio di Shehay Selavdi, detto “Passerotto”, ucciso a Torvajanica il 20 settembre 2020 quindi un anno dopo l’agguato in cui perse la vita l’ultras Diabolik.
Nell’alveo delle indagini condotte da Squadra Mobile di Roma e Carabinieri, in merito a questo secondo delitto gli inquirenti avrebbero individuato altre due persone come soggetti ritenuti coinvolti a vario titolo nella vicenda.
Il presunto assassino di Fabrizio Piscitelli, secondo chi indaga, avrebbe impugnato nuovamenre l’arma un anno dopo per uccidere. Ne sarebbe convinta, riferisce SkyTg24, la Direzione distrettuale antimafia di Roma all’esito dell’attività investigativa sui due agguati.
Stando a quanto riportato inoltre dall’Ansa in queste ore, per l’omicidio di Shehay Selavdi nel 2019 a Torvajanica oltre al profilo di Calderon sotto accusa sarebbero Enrico Bennato e Giuseppe Molisso.
Le indagini avrebbero anche puntato su altri due nomi: Guido Cianfrocca, relativamente al reato di detenzione di arma per conto di Giuseppe Molisso, e Luca De Rosa, a cui si contesterebbe l’ipotesi di ricettazione per la moto che sarebbe stata usata durante l’omicidio di Selavdi a Torvajanica. La Dda avrebbe concluso le indagini e con l’atto si apre la strada verso il processo.
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