Si fanno sempre più chiari i contorni del drammatico omicidio di Elena Del Pozzo, la bambina di Mascalucia uccisa dalla madre lo scorso 13 giugno.
In un fotogramma catturato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti in zona e mostrato nella trasmissione in onda su Rete 4, ‘Quarto Grado’, si vede Martina Patti e la figlia nell’auto della donna, nel tragitto dalla scuola verso casa e poi, solo 24 minuti dopo, da casa verso il luogo dell’omicidio.
Una tranquilla giornata all’asilo, poi il ritorno a casa con la madre fino al drammatico epilogo: 11 coltellate inferte dalla persona che, sopra ogni cosa, avrebbe dovuto proteggerla.
È il drammatico resoconto dell’omicidio della piccola Elena Del Pozzo, la bambina di 4 anni di Mascalucia, provincia di Catania, uccisa lo scorso 13 giugno dalla madre, Martina Patti, 23 anni.
Quel pomeriggio la donna ha prelevato la bambina dall’asilo, l’ha portata a casa, le ha dato da mangiare un budino e poi l’ha convinta a uscire con lei con la scusa di un gioco all’aperto.
In un campo poco distante la piccola Elena ha trovato la morte. Colpita con ben 11 coltellate, la bambina non è morta subito, ma ha sofferto lunghi minuti prima di esalare l’ultimo respiro.
L’esame autoptico ha confermato che a ucciderla è stata una coltellata inferta all’arteria succlavia. Secondo i primi riscontri la piccola potrebbe essere stata sepolta quando era ancora in vita, ma quest’ipotesi non è stata ancora accertata.
Di certo c’è che la piccola Elena ha provato a difendersi dalla furia della madre, come dimostrano i graffi neri trovati sulle braccia.
Martina Patti le ha messo un sacco nero in testa mentre la colpiva. La donna ha raccontato di averlo fatto perché non riusciva a guardare la figlia mentre moriva, ma secondo la criminologa Anna Vagli la motivazione è ben più drammatica: la 23enne avrebbe coperto la figlia per evitare di sporcarsi troppo con il suo sangue.
Nella trasmissione in onda venerdì sera su Rete 4, il conduttore di Quarto Grado, Gianluigi Nuzzi, ha mostrato un video in cui si vede l’auto di Martina Patti nel percorso dall’asilo verso la casa di Mascalucia.
Dopo soli 24 minuti, l’auto si muove da Mascalucia verso il campo in cui la bambina è stata uccisa e poi seppellita.
In un’ora e 9 minuti Martina Patti compie il delitto, torna a casa, si ripulisce, poi lancia l’allarme, denunciando ai carabinieri il presunto rapimento della figlia.
La giovane madre, che è accusata di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, aveva infatti raccontato che la figlia era stata rapita da un commando armato di 3 persone, che l’aveva prelevata dalla sua auto all’uscita da scuola.
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