Per quattro dei sette arrestati questa mattina è stato disposto il trasferimento in carcere, per gli altri tre – tra cui la sorella del presunto killer di Maimone – sono scattati i domiciliari.
Le sette persone arrestate oggi sono accusate di aver aiutato il presunto killer a disfarsi della pistola – non ancora ritrovata – con cui uccise il 18enne agli chalet di Mergellina.
C’è anche la sorella del presunto killer di Francesco Pio Maimone tra le persone arrestate questa mattina dalla polizia con l’accusa di detenzione di armi comuni
da sparo e favoreggiamento. Il 18enne Francesco Maimone venne ucciso da uno dei colpi di pistola esposi da un ragazzo poco più grande di lui, durante una lite scoppiata per futili motivi, presso gli chalet di Mergellina, a Napoli.
Maimone fu colpito da una pallottola, che lo uccise praticamente sul colpo. Il gip di Napoli, su richiesta della Dda, ha disposto l’arresto per sette persone: per quattro di loro si sono aperte le porte del carcere, per gli altri tre – tra cui la sorella del presunto killer – sono stati disposti i domiciliari.
Secondo quanto ricostruito dagli uomini della Direzione distrettuale antimafia, le sette persone arrestate oggi sono avrebbero aiutato il presunto killer a disfarsi della pistola – non ancora ritrovata – con cui venne colpito a morte il 18enne.
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