Perizia psichiatrica per valutare lo stato mentale di Giancarlo Bresciani, il 50enne accusato dell’omicidio di Jessica Mantovani in provincia di Brescia. Il giudice per le udienze preliminari avrebbe accolto la richiesta di rito abbreviato condizionato alla predetta analisi.
La decisione sul via libera alla perizia psichiatrica per il presunto assassino della 37enne, trovata senza vita a Prevalle nel 2019, sarebbe arrivata poche ore fa, come riportato dall’Ansa.
Omicidio Jessica Mantovani: sì alla perizia psichiatrica per l’uomo accusato del delitto
Giancarlo Bresciani, 50 anni, risulta accusato dell’omicidio di Jessica Mantovani, la 37enne uccisa a calci e pugni e il cui corpo fu ritrovato nella centrale idroelettrica di Prevalle, in provincia di Brescia, nell’estate 2019.
Poche ore fa, il gup avrebbe accolto la richiesta di rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica. Secondo i consulenti della difesa, il 50enne sarebbe affetto da schizofrenia. L’indagato sarà quindi sottoposto all’esame per valutarne lo stato mentale.
La morte di Jessica Mantovani nel 2019
Il cadavere di Jessica Mantovani, 37enne di Villanuova sul Clisi, fu ritrovato il 13 giugno 2019 in un canale della centrale idroelettrica di Prevalle, nel Bresciano.
L’unico finito a processo è Giancarlo Bresciani, che ha sempre rigettato un ruolo nel delitto. La donna sarebbe morta per un violento pestaggio, dopo aver trascorso alcune ore in casa del 50enne prima del decesso.
Ad accompagnarla da Giancarlo Bresciani sarebbe stato il padre, che al suo ritorno per riprenderla non l’avrebbe più trovata.
Da allora l’indagato avrebbe sostenuto di non sapere dove la giovane fosse andata, e di non averla uccisa. L’udienza sarebbe stata ora aggiornata alla data del prossimo 26 settembre. Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima sarebbe stata uccisa con calci e pugni, il cadavere poi abbandonato nel luogo del ritrovamento.
La famiglia di Jessica Mantovani continua la sua battaglia per avere giustizia. Il padre, Giovanni Mantovani, ha sempre chiesto a chi sa di farsi avanti, abbattendo il presunto muro di omertà dietro l’atroce vicenda.
Nel luglio 2021, all’esito di un’inchiesta che avrebbe visto coinvolti altri 9 indagati, l’archiviazione della loro posizione. L’unico a rimanere indagato sarebbe stato proprio Giancarlo Bresciani.
L’uomo si sarebbe sempre dichiarato innocente ed estraneo alla morte della giovane donna, sostenendo che si fosse allontanata da sola dalla sua abitazione prima del tragico epilogo. Ora lo attenderebbe appunta una perizia psichiatrica a seguito dell’accoglimento dell’istanza da parte del giudice per le udienze preliminari.