Al processo di Brescia per la morte di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù uccisa nella notte tra il 7 e l’8 maggio del 2021, sono state ascoltate le due figlie della vittima: Paola e Silvia Zani.
Per l’omicidio è imputato anche il fidanzato di Silvia, Mirto Milani. I tre avrebbero pianificato il delitto per impossessarsi delle rendite della Ziliani, che disponeva di alcune proprietà in affitto.
L’omicidio di Laura Ziliani
Era la notte tra il 7 e l’8 maggio del 2021 quando si persero le tracce dell’ex vigilessa di Temù (Brescia), Laura Ziliani. Alle autorità giunse immediata la denuncia di scomparsa da parte di due delle tre figlie della donna. La figlia maggiore, Silvia Zani, riferì ai carabinieri di aver visto la madre uscire di casa per un’escursione e non rientrare più. Silvia e Paola, la secondogenita di Laura, lanciarono diversi appelli in tv, per chiedere, a chiunque avesse notizie della madre, di informarle. Le indagini proseguirono, fino a che – il 28 giugno di quello stesso anni – Paola e Silvia Zani non vennero iscritte nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio volontario.
Le loro parole non trovarono riscontro nelle immagini delle telecamere di sorveglianza presenti sul luogo della scomparsa di Laura Ziliani. Dopo qualche giorno, la stessa accusa venne mossa anche nei confronti di Mirto Milani.
Il corpo dell’ex vigilessa di Temù venne ritrovato esattamente nell’agosto di quell’anno, da una famiglia che stava passeggiando sulle sponde del fiume Oglio. I primi riscontri e l’esame autoptico confermarono che si trattava proprio dei resti di Laura Ziliani.
La confessione delle due figlie alla Corte d’Assise
“Quando ho ucciso mia madre ero convinta al 300 per cento che lei volesse avvelenarci. Ci avrei messo la mano sul fuoco. Ora dopo tanti mesi in carcere, non sono più così sicura”
sono le parole pronunciate questa mattina da Silvia Zani, figlia maggiore di Laura Ziliana, ascoltata dai giudici della Corte d’Assise di Brescia.
“Voglio chiedere scusa a tutti. A mia madre che ho ucciso, ai miei zii, a mia sorella, a mia nonna, a tutte le persone di Temù. Mi rendo conto di aver ferito tutto. Mi dispiace per tutto. In assoluto mi dispiace più di tutti per mia mamma”
sono invece le parole della figlia minore di Laura Ziliani, Paola, che ha tentato anche di scagionare il fidanzato da ogni accusa, sostenendo che quando lui era entrato in camera, la madre fosse già morta.
Le due giovani hanno un’altra sorella, Lucia, che ha un lieve ritardo cognitivo. La ragazza viveva con la madre a Temù.