Rassoul Bissoultanov, accusato di omicidio volontario per la morte di Niccolò Ciatti, è attualmente latitante.
Al cospetto della Corte d’Assise d’Appello di Roma, la pubblica accusa ha chiesto la condanna all’ergastolo per Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato della morte di Niccolò Ciatti.
Chiesta la condanna a vita per Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato dell’omicidio di Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci (Firenze), ucciso a Lloret del Mar nell’estate del 2017.
La procura generale e il pm Erminio Amelio hanno chiesto di condannare all’ergastolo Rassoul Bissoultanov. La sentenza è attesa per il 5 luglio prossimo.
Niccolò morì dopo essere stato pestato in una discoteca della località turistica, dove stava trascorrendo le vacanze con un gruppo di amici. Il processo per l’omicidio di Niccolò si sta svolgendo al cospetto della Corte d’Assise d’Appello di Roma, anche se al momento l’imputato Bissoultanov, già condannato in Spagna a 15 anni per l’omicidio volontario del 22enne, risulta ancora latitante.
Secondo quanto ricostruito dall’accusa, al ceceno vanno riconosciute anche le aggravanti di crudeltà e futili motivi. “Confidiamo nella velocità del procedimento italiano, così da avere una sentenza definitiva in Italia prima che in Spagna” hanno detto i legali della famiglia Ciatti.
Il 7 febbraio scorso, il pubblico ministero ha ripercorso – durante la requisitoria al culmine della quale ha chiesto una condanna all’ergastolo per il ceceno – la drammatica notte in cui Niccolò Ciatti ha perso la vita. ‘Picchiavano come forsennati, usando una forza disumana, una violenza cieca distribuita a destra e a manca’ ha detto il pm, che ha poi garantito la veridicità delle parole dei testimoni, che hanno parlato soltanto per amore della verità. A corredo di questa verità il pubblico ministero ha fatto riferimento anche al video girato la notte del massacro, che non lascerebbe alcun dubbio sulla violenza con cui è stato colpito Niccolò.
“Bissoultanov ha agito come un toro impazzito, con lo sguardo fuori dalle orbite”
ha detto Amelio, e quel calcio sferrato a Niccolò quando era già a terra è stato sferrato con una tecnica tipica da combattimento Mma, praticata assiduamente dall’imputato.
“Il ceceno ha volutamente colpito alla testa per fare male”
“Il calcio sferrato è stato assolutamente gratuito. Niccolò era inerme a terra. Con quel calcio alla testa Bissoultanov voleva fare male. Guardate quelle immagini nella loro crudezza”
ha spiegato Amelio, riferendosi al video in cui vengono ripresi gli ultimi istanti di vita del 22enne di Scandicci.
Dopo il pestaggio, Niccolò fu ricoverato in ospedale, ma qualche ora dopo il cuore del giovane fiorentino si fermò.
Dal luglio dello scorso anno, Rassoul Bissoultanov risulta latitante. Il ceceno aveva già tentato di scappare nell’agosto del 2021. All’epoca la polizia tedesca lo fermò al confine con la Germania e ne fu ordinata l’estradizione nel nostro Paese, dove poi i giudici della Corte d’Assise decisero per la sua scarcerazione.
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