Duplice omicidio a Parma, dove sono state uccise a coltellate una donna di 45 anni e la figlia di 11, entrambe di origini ghanesi. A trovare i loro corpi e chiamare i soccorsi uno dei figli. Il fratello, irrintracciabile dal momento del delitto e primo sospettato, è stato rintracciato a Milano e ha confessato: si tratta di Solomon Nyantakyi, ex promessa del calcio.
Raymond Nyantakyi, 25 anni, verso le 21 di martedì è tornato a casa dopo una giornata di lavoro. Siamo in via San Leonardo, prima periferia di Parma, quartiere multietnico. Quando ha aperto la porta di casa si è trovato davanti una scena raccapricciante. Sangue ovunque, sul pavimento, sui muri, sui mobili.
Per terra i corpi senza vita della mamma e della sorellina, uccise a coltellate. Nfum Patience, 45 anni, e Magdalene Nyantakyi, 11 anni, sono state massacrate a coltellate. Raymond, sotto choc, ha quindi chiamato i soccorsi e le forze dell’ordine. Poi è stato portato in questura per la sua testimonianza.
Omicidio Parma, ricercato Solomon Nyantakyi
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Il maggiore indiziato del duplice omicidio di Parma è stato fin da subito Solomon Nyantakyi, l’altro figlio della donna. Il suo telefonino risultava staccato dal momento del delitto, di lui si sono perse le tracce. I carabinieri hanno sospettato subito di lui.
Il ragazzo è stato rintracciato poi alla stazione centrale di Milano, dove è stato identificato e fermato. Poco dopo ha confessato: è stato lui a uccidere a coltellate la mamma e la sorellina.
Gli intenditori di calcio se lo ricordano come una promessa mancata, a causa di problemi comportamentali. Trequartista, aveva vinto lo scudetto con gli Allievi del Parma, e mister Roberto Donadoni lo aveva convocato anche in prima squadra. Poi, anche a causa del fallimento del Parma, Nyantakyi, che sembrava destinato al Milan, si è perso finendo tra i dilettanti dell’Imolese.
«I Nyantakyi sono brava gente, mai una discussione»
Stefano Ossiprandi, il dirimpettaio della famiglia ghanese, ha raccontato di non aver sentito nulla, come riporta il Corriere: «Io non ho sentito alcunché. Sono uscito di casa alle 19 e la porta dei miei vicini era chiusa. Quando sono tornato, verso le 21, ho trovato Raymond che piangeva seduto sui gradini. Ora sono sconvolto e anche un po’ spaventato. I Nyantakyi sono brava gente, mai una discussione. Il padre guida un furgone della chiesa che frequentano spesso: sono molto religiosi. La bambina era vivacissima e simpaticissima».
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