Per la morte di Emmanuel Chidi Namdi è stato fermato Amedeo Mancini, 38enne di Fermo, con l’accusa di omicidio preterintenzionale, a cui la Procura ha aggiunto l’aggravante dell’odio razziale. La ricostruzione dei fatti, effettuata dagli investigatori, chiarirà l’esatta dinamica dei fatti, su cui l’opinione pubblica sembra essersi divisa a causa di diverse ricostruzioni fatte da media e testimoni (sulla cui affidabilità si esprimeranno gli inquirenti). Rimane sulla carta il capo d’accusa per l’agricoltore fermano: che cos’è l’omicidio preterintenzionale? Qual è la pena che viene comminata in caso di condanna?
OMICIDIO DI FERMO, TUTTO QUELLO CHE È SUCCESSO
L’omicidio preterintenzionale è uno dei delitti previsti dal nostro ordinamento giuridico (art. 584 del codice penale) e riguarda i casi in cui la morte di un soggetto arriva come conseguenza di atti di cui agli articoli 581 (reato di percosse) o 582 (reato di lesioni personali). Ciò significa che il decesso avviene come conseguenza di un’altra azione violenta, quando cioè qualcuno causa la morte di un’altra persona picchiandolo o ferendolo, pur senza volerlo. La pena va dai 10 ai 18 anni, che possono aumentare in caso di aggravanti (come nella vicenda di Fermo).
Perché si configuri il reato è sufficiente che ci sia un’azione violenta tesa a far del male, anche senza la volontà di uccidere. L’omicidio preterintenzionale è il reato che viene contestato soprattutto in casi di rissa. Uno degli ultimi casi riguarda la morte Aldo Naro, giovane di 25 anni, ucciso a calci la notte di San Valentino nella discoteca Goa di Palermo. Per la sua morte è stato condannato a 10 anni Andrea Balsamo, all’epoca 17enne e reo confesso: sarebbe stato lui a sferrargli il calcio alla testa letale.
Altro caso per cui è stata ottenuta la condanna è quello del tassista ucciso a Milano, Alfredo Famoso 28 anni, colpito in faccia con una confezione di bottiglie di plastica da Davide Guglielmo Righi, 49 anni, perché non aveva dato la precedenza a lui e alla compagna che stavano attraversando sulle strisce pedonali. Righi è stato condannato a 10 anni.
Un altro caso di omicidio preterintenzionale è quello di Doina Matei, la donna di origine rumene che nell’aprile 2007 uccise Valentina Russo, 23 anni, colpendola in un occhio con la punta dell’ombrello al termine di una lite in metropolitana. La Matei è stata condannata a 16 anni di carcere per omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi: di recente è tornata al centro dell’attenzione dei media per delle foto postate su Facebook mentre era in regime di semilibertà.
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