La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha deciso di riaprire il caso Serena Mollicone. Nel processo di primo grado, concluso nel giugno dello scorso anno, la corte d’Assise di Cassino ha emesso una sentenza di assoluzione per tutti gli imputati.
Per l’appuntato Francesco Suprano era stata chiesta una condanna a 4 anni, con l’accusa di favoreggiamento.
Serena Mollicone scomparve il primo giugno del 2001. Quella mattina, la 18enne era uscita di casa per andare dal dentista e poi a scuola.
Dal medico rispettò l’appuntamento, ma a scuola Serena non arrivò mai.
Quella mattina, secondo l’accusa, la ragazza si recò nella caserma di Arce, per denunciare un giro di droga in cui era coinvolto il figlio dell’allora comandante dei carabinieri, Franco Mottola (era questa, sempre secondo l’accusa, l’ipotesi per cui la ragazza si recò in caserma).
A denunciarne la scomparsa, fu il padre, che non vedendola rientrare a ora di pranzo, lanciò l’allarme.
Il cadavere di Serena Mollicone venne ritrovato due giorni dopo, al bosco dell’Anitrella. Sulla testa la ragazza aveva una busta di plastica, scotch sulle labbra e sul naso, e mani e piedi legati.
L’autopsia rivelò che l’agonia di Serena Mollicone durò diverse ore. Secondo l’accusa, la ragazza venne sbattuta violentemente contro la porta della caserma di Arce, come raccontavano i residui della stessa ritrovata tra i capelli della ragazza.
Morì diverse ore dopo per mancanza di ossigeno.
Dopo 21 anni di depistaggi e misteri, nel giugno dello scorso anno la corte d’Assise di Cassino ha messo la parola fine alla tragica vicenda di Serena Mollicone.
In aula, al momento della sentenza, erano presenti anche i genitori di Marco Vannini, il bagnino di Ladispoli ucciso nel 2015 da Antonio Ciontoli con un colpo di pistola.
“Il padre di Serena ha sempre sostenuto le nostre iniziative e noi abbiamo sentito il dovere morale di essere presenti qui oggi”
hanno detto i genitori di Marco Vannini.
I pm avevano chiesto una condanna a 30 anni di carcere per Franco Mottola, 24 per il figlio Marco e 21 per la moglie Anna Maria.
Per il vice maresciallo Vincenzo Quatrale, accusato di concorso esterno nell’omicidio, la richiesta era stata di 15 anni di reclusione, di 4 invece quella per Francesco Suprano, accusato di favoreggiamento.
Dopo diverse ore di Camera di Consiglio, i giudici della Corte d’Assise di Cassino lo scorso giugno hanno pronunciato la sentenza: i 5 imputati sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste.
“Oggi è uscita fuori la verità, lo abbiamo sempre detto che eravamo innocenti”
hanno detto Franco e Marco Mottola.
Nelle scorse ore però la Corte d’Assise di Appello di Roma ha deciso di riaprire il processo per l’omicidio di Serena Mollicone. La richiesta era stata avanzata dalla Procura Generale, che ha proposto l’audizione per 44 testimoni.
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