Secondo il giudice per le indagini preliminari, Giampiero Gualandi avrebbe volontariamente ucciso l’ex vigilessa Sofia Stefani, con cui pare avesse una relazione extraconiugale, che andava avanti da diversi mesi.
Dalle prime indagini sarebbe emerso che la vittima non volesse troncare il rapporto, cosa che invece desiderava fare Gualandi, come confermato i messaggi inviati dall’ex comandante dei vigili alla donna. Il giorno del delitto risultano quindici telefonate partite dal cellulare della vittima verso quello di Gualandi. Secondo il gip, che ha confermato la detenzione per l’ex capo dei vigili urbani, esiste una spiccata pericolosità sociale e il rischio di reiterazione del reato da parte dell’indagato.
Nessun incidente. Secondo la ricostruzione fatta dal giudice Domenico Truppa, quando Sofia Stefani e Giampiero Gualandi si sono chiusi in stanza al comando della polizia locale di Anzola, lo scorso 16 maggio, l’uomo aveva già in mente l’omicidio. La discussione tra i due, tra cui pare ci fosse una relazione sentimentale che andava avanti da alcuni mesi, sarebbe stata scatenata dalla volontà della vittima di continuare la storia, mentre Gualandi era esasperato e logorato dalla presenza della donna nella sua vita, tanto da voler chiudere tutti i ponti con lei. A confermarlo i messaggi scoperti sul cellulare dell’uomo.
Secondo il gip, che ha confermato la detenzione per l’ex capo dei vigili urbani, esiste una spiccata pericolosità sociale e il rischio di reiterazione del reato da parte dell’indagato.
Stando a quanto ricostruito finora, Gualandi avrebbe pianificato l’azione omicida. Quella mattina ha ritirato la pistola dall’armeria e recuperato la scatola per la pulizia, predisponendo una linea di difesa. Quando Sofia Stefani è arrivata in ufficio, Gualandi l’ha uccisa e ha raccontato che il colpo era partito per sbaglio. A quel punto ha allertato il 118, per chiedere
I messaggi tra i due nei giorni precedenti al delitto avrebbero confermato le intenzioni di Gualandi. La mattina in cui l’ex vigilessa è stata uccisa, dal cellulare della vittima sono state effettuate quindici chiamate a quello dell’indagato. Gualandi avrebbe premuto il grilletto per “chiudere definitivamente i conti con una persona che lo ossessionava da alcuni mesi in maniera incessante”.
Intanto, mentre prende il via l’esame autoptico sul corpo della vittima, il legale di Giampiero Gualandi ha già annunciato che, la prossima settimana, verrà depositato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del suo assistito o la misura degli arresti domiciliari.
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