La legge sull’Omicidio Stradale è stata nuovamente rinviata. La Camera dei deputati ha approvato il ddl che introduce il reato di omicidio stradale ma il testo modificato in aula dovrà tornare all’approvazione del Senato.
Cos’è successo? L’approvazione è stata bloccata da un emendamento di Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) che, con votazione segreta, ha raggiunto 247 voti a favore contro i 219 a sfavore.
Nello specifico, l’emendamento di Sisto, prevede che l’automobilista in stato di ebbrezza, droga o alcol, che provoca lesioni alla persona ma si ferma e si mette a disposizione delle forze dell’Ordine e aiuta colui che ha subito l’incidente, non debba essere arrestato.
Queste le parole esatte dell’emendamento di Forza Italia che ha spezzato la maggioranza, accogliendo 247 si: “il conducente che si fermi e, occorrendo, presti assistenza a coloro che hanno subito danni alla persona, mettendosi immediatamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall’incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose non è soggetto all’arresto stabilito per il caso di flagranza di reato”.
L’omicidio stradale ha molte questioni delicate ma è stata creata, originariamente, per punire coloro i quali si mettono alla guida della propria auto in stato di ebrezza, quindi dopo aver ingerito alcol o droghe, oppure per coloro che provocano un incidente mortale superando il limite di velocità consentito. Un percorso legislativo che fa fatica a trovare una quadra per una legge tanto discussa per la sua importanza. Oggi ci sono in Italia 3.385 morti l’anno (dati Istat 2013) quasi 10 al giorno, siamo ancora in assoluto il Paese d’Europa col maggior numero di vittime sulle strade. Numeri importanti in negativo.