Il caso di Doina Matei torna sulle pagine dei giornali dopo la richiesta che il procuratore generale ha inoltrato al tribunale di sorveglianza di Venezia, che si è riservato di decidere se ridare la semilibertà alla donna che ha ucciso Vanessa Russo con un ombrello. Come ricorderete, alla donna era stata tolta la semilibertà, e quindi la possibilità di lavorare in una pizzeria come cameriera, dopo che alcune sue foto erano state da lei stessa pubblicate su un profilo Facebook. Dona Matei ha sostenuto di aver aperto il profilo per comunicare con il figlio di 10 anni che si trova in Romania, e ha chiesto scusa ai familiari della vittima dicendo di sentirsi dispiaciuta per quanto accaduto.
Il padre di Vanessa Russo aveva chiesto per lei la pena di morte, ma nel futuro di Doina potrebbe esserci presto il ritorno a un regime carcerario più soft. ”Il suo comportamento non è un vulnus al processo di rieducazione”, ha motivato la procura generale di Venezia che ha dunque chiesto il ripristino della semilibertà per Doina Matei, condannata a 16 anni per aver ucciso a Roma nel 2007 la 23enne Vanessa Russo colpendola con la punta di un ombrello.
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