Gli avvocati della famiglia Ciontoli tornano sulle condizioni di vita dei loro assistiti dopo la sentenza della Corte d’appello dello scorso 29 gennaio, che ha ridotto la condanna da 14 a 5 anni di carcere per il capofamiglia, ritenuto colpevole di aver ferito e ucciso il 20enne di Cerveteri fidanzato della figlia. I legali degli imputati nel processo per l’omicidio di Marco Vannini hanno raccontato come stanno vivendo ora Antonio, Maria, Federico e Martina. E come è cambiata la loro vita.
‘Non vivono più, sono costretti a cambiare città’
I due legali difensori della famiglia Ciontoli, Andrea Miroli e Pietro Messina, hanno raccontato a Fanpage le condizioni in cui vive la famiglia Ciontoli.
“I Ciontoli non possono più vivere nel loro ambiente. Hanno dovuto sparpagliarsi in tutte le località possibili per nascondersi” hanno detto i due avvocati della famiglia Ciontoli, intervenuti come portavoce per spiegare come stanno vivendo Antonio, la moglie Maria e i loro due figli, Federico e Martina.
Ad esempio, l’ex fidanzata di Marco “Martina Ciontoli ha perso due volte il posto di lavoro, perché era in qualche modo seguita, pedinata e i datori di lavoro hanno pensato bene a un certo punto di sbarazzarsene” ha spiegato Messina. “Non vivono più, quindi è una pena diciamo, che non è prevista dal codice, una pena aggiuntiva”.
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Il prossimo 4 marzo saranno rese note le motivazioni della sentenza.