Secondo Manuel Foffo, sul cellulare di Marco Prato ci sarebbero foto e video compromettenti di vip e politici durante festini a base di droga e violenza organizzate dal pr romano. Tra i due, in carcere per il brutale omicidio di Luca Varani, continua lo scambio di accuse. Nell’ultimo interrogatorio, a Regina Coeli, Foffo ha confermato di aver voluto provare a uccidere qualcuno, aggiungendo dettagli e attaccando l’ex amico e amante Prato: “Ho fatto una cosa bruttissima e sono pronto a pagare con l’ergastolo ma Marco non provi a raccontare che lui non c’entra niente”.
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Le rivelazioni sul presunto materiale conservato all’interno del pc e del cellulare di Prato potrebbero portare a una nuova inchiesta e a un nuovo scandalo. Stando a ciò che raccontato da Foffo, sarebbero infatti coinvolti personaggi famosi come politici e imprenditori: “Ho visto cose orribili, stupri di donne e atteggiamenti pedofili, erano ritratti anche bambini in atti sessuali. Vorrei che i telefoni in sequestro a me e Marco vengano controllati. Non fa parte di me andare in giro a cercare persone da stuprare come detto da Marco. Sul mio cellulare ho dei video pornografici, ma sono quelli che mi inviano via web. Non vorrei, invece, che il contenuto del telefono di Prato andasse perso”.
Gli inquirenti, che hanno secretato gli atti della confessione, sono alla ricerca del materiale. Esiste davvero? Ma soprattutto, davvero ci sono vip ripresi durante atti violenti contro donne e bambini?
Foffo: ‘Prato mi ha plagiato’
Durante l’interrogatorio Foffo ha ripercorso la notte precedente al delitto, avvenuto il 7 marzo in un appartamento del Collatino, a Roma.
“Quella notte abbiamo deciso di uccidere. Un pensiero che non mi aveva mai sfiorato prima. Nel delirio della droga ho assecondato la volontà e le devianze di Marco Prato”. La droga di cui parla è la cocaina. Tantissima, mischiata all’alcol. Hanno quindi deciso che la vittima sarebbe dovuta essere Luca Varani, adescato con la promessa di denaro in cambio di una prestazione sessuale.
All’arrivo di Varani in casa “ci siamo guardati negli occhi ed è scattato qualcosa. Prato ha offerto a quel ragazzo il cocktail corretto e poi gli ha indicato il bagno, invitandolo a farsi una doccia”. Nel cocktail c’era il Ghb, la droga dello stupro. Quando Varani è uscito dal bagno i due gli hanno detto che l’avrebbero ucciso: “Abbiamo preso coltello e martello, provato anche a strangolarlo. Ma non moriva. Avevo paura. Marco mi accarezzava mentre colpivo Luca alla gola. Non è vero che Prato mi ha solo guardato e baciato sulla testa mentre succedeva tutto. Era con me, ha partecipato. Anzi, prima mi aveva plagiato e istigato – ha raccontato Foffo – Sono diventato una sua preda da quando ha filmato un nostro contatto a Capodanno, quando ci siamo conosciuti dopo abbiamo assunto coca insieme”.
Insomma, uno scambiarsi reciproco di accuse. Prato aveva raccontato di essersi vestito da donna durante il delitto: “Dopo aver leccato i tacchi a spillo ed essersi fatto camminare sul corpo, Manuel era come impazzito: mi ha chiesto prima di versare un farmaco nel bicchiere di Luca e poi dopo che questo aveva cominciato a stare male mi ha chiesto di ucciderlo. ‘Questo stronzo deve morire’, urlava in preda a un improvviso e insensato odio e repulsione verso Varani”. Secondo Foffo sarebbe stato invece Prato a istigarlo: “Io sono disposto a farmi l’ergastolo, ma anche Prato se lo deve fare. Mi ha istigato e plagiato”.
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