La maggior parte dei Paesi si stanno organizzando per avviare le campagne di profilassi vaccinale anti Covid-19, mentre alcuni (tra i quali Regno Unito e Stati Uniti) hanno già inizianto a somministrare le prime dosi di vaccino ai propri cittadini. Tutti comunque sono stati concordi nel decidere di vaccinare prima personale medico-sanitario e “fasce di popolazione a rischio”, ovvero anziani e pazienti delle Rsa.
Oggi però arriva una smentita sull’efficacia di queste linee guida: secondo l’epidemiologa a capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Maria Van Kerkhove per bloccare la pandemia, che in meno di un anno ha fatto oltre un milione e settecentomila vittime, si dovranno vaccinare prima i più giovani.
Al quotidiano tedesco Spiegel, Maria Van Kerkhove ha spiegato: “Il numero di casi non diminuirà sensibilmente nonostante l’avvio delle vaccinazioni almeno fino alla seconda metà del 2021. Inizialmente, saranno gli anziani e i pazienti ad alto rischio ad essere immunizzati. È bene proteggerli dalla malattia, si spera che questo ridurrà notevolmente il numero di morti; d’altra parte, non diffondono il virus tanto quanto i giovani. Solo con la vaccinazione di quest’ultimi il numero dei casi diminuirà. Per il momento, la vaccinazione è solo un’altra arma nel nostro arsenale, ma non la panacea di tutti i mali. Purtroppo dovremo mantenere a lungo le misure di sanità pubblica che conosciamo“.
L’epidemiologa quindi sottolinea che le misure anti Covid-19 con le quali ci stiamo abituando a convivere (distanziamento sociale, mascherine e igiene personale), non potranno scomparire con l’inizio della profilassi.
Sul tema del Natale, che nel nostro Paese è al centro del dibattito politico ormai da settimane, l’esperta sembra avere una risposta chiara: “Io penso solo che penso che nei Paesi in cui il virus si sta diffondendo più rapidamente, dovremmo trascorrere le vacanze solo con le persone con cui viviamo generalmente. Non è il momento per grandi festeggiamenti in grandi gruppi. Possiamo farlo quando la pandemia sarà finita. Non posso dire quando succederà, ma ci sarà quel giorno di vittoria in cui proclameremo la sconfitta di Covid-19. E poi spero che tutto il mondo festeggi insieme“.
“L’Europa potrebbe certamente imparare molto dall’Asia. Molti paesi dell’Estremo Oriente sono riusciti a ridurre il numero dei casi e allo stesso tempo a rimanere estremamente vigili. Se il numero di casi aumenta di nuovo, reagiscono immediatamente in modo aggressivo così che un piccolo incendio non diventi una deflagrazione. In estate anche l’Europa avrebbe avuto la possibilità di raggiungere uno stato così stabile. Ma troppe persone si sono comportate come se la pandemia fosse già finita. È stata una opportunità persa“, ha Maria Van Kerkhove.
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