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Onde gravitazionali: confermata la loro esistenza

Il genere umano è relativamente giovane e molto ignorante riguardo a ciò che succede attorno al pianeta Terra: grazie alle sonde spaziali siamo riusciti a venire a conoscenza di moltissimi fenomeni dei quali non sapevamo assolutamente nulla, ma vi è ancora tantissima strada fare per comprendere i misteri dell’ Universo. Fortunatamente, un paio di mesi fa è avvenuto un evento che ci ha avvicinato un po’ di più alla conoscenza totale del cosmo: le Onde Gravitazionali, teoria già ipotizzata da Albert Einstein, circa un secolo fa, sono state rilevate ed oggi abbiamo la conferma della loro esistenza.

Le onde gravitazionali sono state captate per la prima volta dal LIGO ( Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory / osservatorio interferometro laser delle onde gravitazionali), un osservatorio costruito nel 2002 grazie ad un progetto congiunto tra scienziati del California Institute of Technology (Caltech) e del Massachusetts Institute of Technology (MIT), sponsorizzato dalla National Science Foundation (NSF), connesso ai più grandi osservatori mondiali e costato ben 365 milioni di dollari.

Il primo rilevamento delle onde gravitazionali è avvenuto alle 14 settembre 2015 alle 10:50:45 ( ora italiana ) e si è manifestato in un intervallo di tempo di circa 10 millisecondi: Marco Drago, lo scienziato italiano che è riuscito a captare questa minima variazione di segnale da Hannover, Germania, ha subito pensato che ci fosse stato qualche problema con le strumentazioni.

Il segnale si mostrava come una sorta di funzione oscillante, che aumentava progressivamente di frequenza e ampiezza, fino a raggiungere un picco per poi decrescere progressivamente fino a scomparire ed è stato possibile da intercettare solo grazie alle tecnologie odierne che hanno reso gli strumenti di rilevazione molto più sensibili rispetto al passato.

La notizia che confermava la presenza di onde gravitazionali è stata possibile grazie alla collaborazione dell’osservatorio LIGO e dell’osservatorio VIRGO, situato in Italia, a Cascina (Pisa), per poi essere pubblicata in rete sulla rivista Physical Review Letters su un articolo liberamente accessibile e sul sito ArXiv con ben 12 altri articoli, ma solo poche ore fa abbiamo avuto la pubblicazione ufficiale della scoperta. Ma cosa sono queste onde gravitazionali? Esse furono previste circa una secolo fa da Albert Einstein e si manifestano come increspature dello spazio-tempo generate da eventi cosmici violenti, fenomeno simile a quello che si presenta quando si lancia un sasso in uno specchio d’acqua.

Fulvio Ricci, coordinatore della collaborazione scientifica Virgo, ha dichiarato : ” E’ la prima rilevazione diretta delle onde gravitazionali ed apre un nuovo capitolo dell’astronomia moderna”, senza contare che il fenomeno che ha permesso tale rilevazione è stata una collisione tra 2 buchi neri avvenuta circa un miliardo di anni fa. Ricci continua dicendo che questo avvenimento offre una doppia prova tangibile: l’esistenza diretta dei buchi neri e l’esistenza delle Onde Gravitazionali, il tutto avvenuto in una frazione di secondo, ma con un energia emessa pari a quella prodotta da 3 masse solari.

I due buchi neri formavano una “coppia”, cioè un sistema in cui essi giravano su uno stesso asse, avvicinandosi sempre di più fino a che non si sono fusi insieme: i due corpi celesti possedevano una massa di 29 e 39 volte quella del nostro Sole e il loro avvicinarsi ha provocato il segnale che il LIGO è riuscito a captare, come un acuto sibilo che aumentava di intensità, fino a che, quando hanno colliso, si è presentato un gigantesco scontro che ha creato un unico buco nero che possedeva come massa la somma dei precedenti due, meno quella delle onde gravitazionali che sono state liberate.

Una scoperta sensazionale che ci dà nuove conferme riguardo a come l’universo funzioni, ma che apre anche nuovi interrogativi: quando ci sarà il prossimo rilevamento di queste onde gravitazionali? Possono essere pericolose per il nostro sistema solare? Cosa succederebbe se se ne presentasse una di dimensioni notevoli nelle immediate vicinanze della nostra galassia?

Gianmaria Della Paolera

Gianmaria Della Paolera è stato collaboratore di Nanopress dal 2015 al 2017, occupandosi principalmente di tecnologia, sicurezza informatica, innovazione tecnologica.

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