La nave dell’Ong Open Arms è arrivata al porto di Marina di Carrara con a bordo 196 migranti salvati in tre diverse operazioni di soccorso.
Un ragazzo di questo consistente gruppo è stato fatto scendere precedentemente a Lampedusa, per evitargli il lungo viaggio viste le gravi condizioni di salute in cui versava. Proprio nell’isola siciliana si sta verificando una tregua degli sbarchi a causa del mare mosso. Sappiamo bene infatti che le traversate nel Mediterraneo sono più frequenti quando le condizioni meteorologiche sono favorevoli. L’hotspot di contrada Imbriacola conta quasi 1.000 migranti, 300 dei quali sono minorenni. Intanto arriva un nuovo allarme all’orizzonte, quello relativo alle malattie portate in Italia presumibilmente da queste persone.
La nave dell’Ong spagnola Open Arms è arrivata oggi al porto toscano di Marina di Carrara, assegnato dal Viminale dopo che i volontari hanno soccorso tre barconi per un totale di 196 migranti che oggi finalmente hanno toccato la terraferma e verranno controllati dal punto di vista sanitario.
Uno di questo folto gruppo in realtà era parso già in condizioni di salute molto gravi e per questo è stato fatto sbarcare anticipatamente a Lampedusa. Parlando proprio delle condizioni sanitarie in cui sbarcano i migranti sulle nostre coste, c’è un allarme molto grave che si sta diffondendo in queste ore.
È quello relativo ad alcune patologie tipiche dei territori di partenza (Guinea, Eritrea, Nigeria, Sudan, Liberia e Gambia), come la scabbia e la varicella. Però il prefetto Guido Aprea che sta seguendo la situazione, ha rassicurato dicendo che si tratta solo di un paio di casi e questi migranti sono già stati sottoposti alle dovute cure e isolati.
Dopo i controlli sanitari avvenuti alla banchina Fiorillo, i 196 migranti salvati dai volontari di Open Arms verranno condotti al centro Fiere per essere identificati e poi ulteriormente sottoposti a visite di tipo medico. Poi avverrà lo smistamento nelle strutture di prima accoglienza: saranno suddivisi in diverse regioni ma molti di loro resteranno in Toscana, anche perché lo stesso prefetto ha ammesso che nella provincia di Carrara non ci sono particolari difficoltà su questo aspetto.
“Carrara è un porto sicuro da mesi e siamo ben organizzati grazie alla collaborazione di enti, residenti e amministrazioni comunali che cooperano per garantire la migliore accoglienza per i migranti”.
Sono 80 coloro che troveranno ospitalità nelle strutture regionali, altri verranno accolti in Umbria e in Piemonte. I minori non accompagnati resteranno a Massa Carrara.
La sindaca Serena Arrighi ha detto in una recente intervista che ormai si segue un protocollo ben collaudato in cui i migranti vengono fatti scendere e subito sono accompagnati al complesso fieristico di Imm-Carrarafiere per i controlli. Poi hanno la possibilità di mangiare e riposarsi prima dello smistamento. Il governo non a caso, ritiene questo porto uno dei più sicuri.
L’attracco di oggi è il sesto che avviene dall’inizio dell’anno in questo porto, il primo infatti risale al 30 gennaio, quando la Ocean Viking di Sos Mediterranee arrivò con 95 migranti soccorsi in mare. L’ultimo invece è stato quello della Geo Barents di Medici Senza Frontiere del 19 luglio, con a bordo 214 migranti.
Il prefetto è felice di poter dare una mano ed è soddisfatto che la sua città venga riconosciuta come un punto sicuro per far arrivare queste persone disperate, la stessa aria purtroppo non si respira a Lampedusa ma l’isola è da anni che si ritrova in una condizione di sovraffollamento, tanto che se digitiamo il suo nome sui motori di ricerca, immediatamente troviamo notizie riguardanti i flussi migratori.
Qui il centro di prima accoglienza a contrada Imbriacola è stato recentemente alleggerito con diversi trasferimenti, perché era arrivato a contenere nelle scorse ore oltre 2.000 migranti. Per fortuna adesso la Prefettura di Agrigento può lavorare su questo fronte con più tranquillità perché sull’isola siciliana non si registrano arrivi da domenica a causa del forte vento che agita il mare e quindi rende difficile e pericolosa la navigazione su barche che comunque partono già molto disastrate.
Un momento di respiro dopo le cifre record di questi giorni, ad ogni modo nell’hotspot rimangono più del doppio degli ospiti (un terzo dei quali sono bambini) quindi continuano i trasferimenti: questa mattina in 250 sono saliti sul traghetto Galaxy verso Porto Empedocle.
Intanto, parallelamente prosegue la richiesta delle Ong di accorciare le tratte e quindi assegnare porti vicini al luogo di soccorso per evitare ulteriori stress a coloro che già provengono da una situazione difficile e hanno dovuto sfidare il mare mettendo a rischio la vita per condizioni migliori.
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