Dimentichiamo lunghe, accalorate e spesso inconcludenti discussioni su temi di politica e attualità o inutili battibecchi su gossip e questioni frivole: Open Space, il nuovo programma di Italia 1 firmato da Davide Parenti, “padre” de Le Iene, rinnova il talk show rendendolo sempre più social e dando spazio al racconto di storie e all’espressione di opinioni senza cadere per forza (finalmente!) nella rissa verbale. I temi trattati nel corso delle puntate sono molteplici e toccano svariati campi: dalla politica all’attualità, dallo spettacolo alla cronaca.
A fare da padrona di casa una delle “Iene” più apprezzate dal pubblico della rete: Nadia Toffa che affronta bene il proprio debutto in qualità di conduttrice. Il suo stile spigliato e informale, in linea con il taglio del programma, è perfetto per relazionarsi con il target di riferimento, tendenzialmente giovane; dimostra di saper entrare in sintonia con gli ospiti mettendoli a proprio agio ed è capace di gestire le interviste mantenendo un buon ritmo, salvo, talvolta, rischiare di sovrapporsi un po’ troppo al suo interlocutore proprio nel tentativo di evitare risposte eccessivamente prolisse e dispersive. Le interviste riescono a fornire un quadro piuttosto chiaro e completo delle questioni trattate, colgono la dimensione umana dell’ospite, senza cadere nel lacrimevole o nel mellifluo, e mantenendo tendenzialmente un taglio di denuncia sociale, nel perfetto stile Iene.
Anche i servizi, seppure brevi, rispecchiano il piglio del noto programma, introducendo, però, inviati nuovi che, anche se forse non ancora del tutto capaci di gestire il proprio ruolo con la padronanza e la grinta necessarie, portano una ventata di novità. Ma ciò che fa davvero di Open Space uno “spazio aperto” in cui ognuno può dire e chiedere ciò che desidera è la dimensione social che consente agli spettatori di diventare protagonisti del programma. Attraverso il sito web, infatti, ciascuno ha la possibilità di scrivere le domande che vorrebbe rivolgere ai futuri ospiti, di proporre tematiche e questioni da affrontare o personaggi che vorrebbe vedere intervistati nel corso delle puntate. Il talk viene costruito con la collaborazione degli spettatori per dar spazio alle loro esigenze e curiosità.
Open Space riesce a portare finalmente un po’ d’aria di novità nella tv generalista italiana, peccato che la qualità complessiva del prodotto venga inficiata dalla mancanza della diretta, accentuata talvolta da un montaggio con stacchi troppo evidenti, che fa perdere un po’ di spontaneità e immediatezza a un prodotto che invece dovrebbe fare proprio di questi elementi i suoi punti di forza.