[didascalia fornitore=”ansa”]Il vice premier Luigi Di Maio durante l’incontro in ospedale con Mimmo Mignano[/didascalia]
Luigi Di Maio, attuale ministro del Lavoro e vicepremier, è stato all’ospedale di Nola dove ha incontrato Mimmo Mignano, l’operaio che si è incatenato e poi si è cosparso di benzina a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, davanti all’abitazione dello stesso Di Maio. Quel Mimmo Mignano, uno dei cinque operai licenziati da Fca che lavoravano alla Fiat di Pomigliano d’Arco, che si era reso protagonista di una protesta che fece molto scalpore inscenando i funerali dell’ad Sergio Marchionne.
Questo gesto estremo è scaturito per la sentenza della Cassazione che ha negato il rientro di tutti e cinque gli operai Fca. Nonostante una prima vittoria che imponeva all’azienda il reintegro, successivamente la Cassazione ha accolto il ricorso di Fca. Licenziamento dunque legittimo, secondo la Cassazione, perché la “macabra rappresentazione scenica“, quella rivolta all’ad Marchionne, aveva “travalicato i limiti della dialettica sindacale“. Mimmo Mignano è stato quindi soccorso e trasportato all’ospedale di Nola per le cure del caso, in particolare per il bruciore agli occhi provocato dalla benzina.
Di Maio posta quindi su Facebook un messaggio: “Sto andando all’ospedale di Nola a trovare Mimmo, un mio concittadino che ha perso il lavoro e che oggi ha fatto un gesto disperato. Sto andando in ospedale per dirgli che lo Stato c’è“.
Dopo l’arrivo nell’azienda ospedaliera di Nola e l’incontro con Mignano, il leader del M5S ha dichiarato: “Da ministro ho detto a Mimmo che è una sentenza che va rispettata ma per noi non deve essere un alibi” – ha aggiungo poi il neo ministro del lavoro – “Sono stato qui prima di tutto per dare un supporto umano ad una persona della mia città che stava per compiere un atto rischioso“. Durante l’uscita dall’ospedale di Nola Di Maio ha poi proseguito: “Qui al Sud quello che bisogna evitare è che le fabbriche vadano via. La situazione Fca è alla mia attenzione. Occorre evitare assolutamente la desertificazione. Mimmo ha confessato di non avermi votato ma io sono e sarò il ministro di tutti“.