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Categories: Cronaca

Operata in ritardo di 7 mesi, muore poco dopo l’intervento: la famiglia sporge denuncia

[didascalia fornitore=”altro”]Immagine generica/Pixabay[/didascalia]

Dramma a Palermo dove una donna di 36 anni è morta dopo un’operazione per togliere alcune endometriosi tra ovaie e utero effettuata in ritardo di 7 mesi rispetto alla diagnosi. Grazia Sinagra, questo il nome della donna, era stata ricoverata il 31 ottobre all’ospedale Civico di Palermo per l’intervento in laparoscopia a mesi di distanza da quanto suggerito dai medici che l’avevano visitata a marzo. Secondo quanto hanno ricostruito i familiari, la donna fin da allora era stata visitata per forti dolori all’utero e le era stata suggerita l’operazione con una certa urgenza. Nonostante le sue condizioni peggiorassero col passare del tempo, non si era liberato un posto per operarla fino alla fine di ottobre, quando è stata condotta in sala operatoria. Subito dopo l’intervento però la donna si è sentita male ed è stata colta da infarto, morendo dopo una settimana in Rianimazione.

La famiglia della donna ha sporto denuncia e ora la magistratura indagherà sul caso per capire i motivi del ritardo e se è stata l’operazione avvenuta troppo tardi a causarne la morte. Grazia aveva iniziato ad accusare forti dolori a inizio anno e a marzo le era stata diagnosticata l’endometriosi: lo specialista aveva insistito perché si operasse con urgenza al massimo entro due mesi.

“Fin da subito abbiamo manifestato l’urgenza per l’intervento mia moglie stava sempre più male, ma il posto non c’era. Solo a fine ottobre si è liberato un posto”, spiega il marito Giuseppe Crivello nella denuncia. La cognata ha raccontato a Palermo Today che nei mesi passati in attesa di un posto, la donna era tornata più volte in pronto soccorso dove le erano stati somministrati anti dolorifici.

Nel frattempo, la famiglia continuava a insistere per l’urgenza dell’operazione e, quando finalmente si era liberato il posto, avevano tirato un sospiro di sollievo. Una persona dello staff medico aveva parlato con i familiari mentre era in corso l’intervento e li aveva rassicurati che tutto stava andando per il meglio, anche se le sue condizioni non erano ottimali, sottolineando che avevano fatto bene a sollecitare l’operazione d’urgenza.

Dopo una lunga mattinata in attesa, il chirurgo li aveva raggiunti confermando di esser riuscito a salvare le ovaie e che l’operazione in complesso era andata bene. Invece, appena fuori dalla sala operatoria, Grazia ha iniziato a lamentarsi: arrivata in camera, è stata colta da infarto a mezz’ora di distanza dall’operazione. Secondo i racconti dei parenti, sarebbero passati diversi minuti prima che riuscissero a rianimarla.

Trasportata in Rianimazione, è morta dopo sei giorni. La Procura ha aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, sulla sua morte a seguito della denuncia dei parenti.

Lorena Cacace

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