[didascalia fornitore=”altro”]Strada in Auverse sur Oise, Vincent Van Gogh, Ateneum Art Museum, Helsinki [/didascalia]
E’ proprio la loro ‘incompletezza’ che le rende, ancora oggi, terribilmente affascinanti: sono le opere d’arte incompiute, lavori appena abbozzati, abbandonati o lasciati volutamente a metà entrati a pieno titolo tra i capolavori più famosi dell’arte. Ma perché un’opera (pittorica, cinematografica, musicale o di scultura) viene lasciata dal suo autore a metà? Le ragioni, dal passato ad oggi, sono diverse, dalle guerre alla mancanza di soldi, dai disordini politici alla morte improvvisa dell’artista. Talvolta però è proprio quest’ultimo ad abbandonare volutamente il suo lavoro, come nel caso di Leonardo da Vinci che, partito per Milano, lasciò incompiuto uno dei suo dipinti più famosi, l’Adorazione dei Magi. Allo stesso modo anche Van Gogh, con Strada in Auverse sur Oise, Michelangelo, con la Deposizione di Cristo nel Sepolcro e Cézanne, che ne La montagna di Sainte-Victoire dipinse lo sfondo con voluta approssimazione rispetto agli elementi posti in primo piano. Ma quali sono le opere d’arte incompiute più famose del mondo? Eccone brevemente qualcuna, continuate a leggere!
Leonardo iniziò quest’opera nel 1481 per commissione dei monaci di San Donato a Scopeto ma non la terminò perché partì per Milano. I religiosi perciò, convinti che l’artista non l’avrebbe più ripresa, chiesero a Filippino Lippi di realizzarne una analoga. Pur incompiuta l’opera di Leonardo è estremamente interessante, mostra il modo di lavorare dell’artista che invece di ricorrere al taccuino, qui abbozza la trama direttamente sulla tavola.
Anche la celebre Deposizione di Cristo di Michelangelo (una tempera su tavola conservata alla National Gallery di Londra) è tra le opere d’arte rimaste incompiute: alla destra del dipinto, infatti, è ben visibile un’ampia zona lasciata intatta dalla vernice. La tavola, commissionata a Michelangelo per la chiesa di Sant’Agostino a Roma, fu abbandonata perché l’artista partì per Firenze ma, nonostante la sua incompletezza, è anch’essa molto suggestiva: svela le tecniche che Michelangelo usava in pittura, come il fatto di procedere realizzando le parti una per volta e graffiando in alcune zone il colore secondo la tecnica a levare tipica della scultura.
Quest’opera, che si trova al Kunsthaus di Zurigo, è stata realizzata tra il 1904 e il 1906 e raffigura un massiccio montuoso assai familiare al pittore francese: il Sainte-Victoire, nei pressi di Aix-en-Provence, uno dei soggetti più rappresentati da Cézanne. Il quadro sembrerebbe volutamente incompiuto, dato che lo sfondo, rispetto agli elementi in primo piano, è stato dipinto in modo più approssimativo.
Anche questa scultura di Michelangelo (databile al 1530 e conservata al Museo del Bargello di Firenze) è tra le opere d’arte rimaste incompiute; proprio per questo è difficile identificare con precisione chi sia il soggetto, se il David biblico o l’Apollo mitologico. Fu commissionata per Baccio Valori, all’epoca governatore di Firenze, e mostra un giovane nell’atto di girarsi: secondo alcuni l’artista voleva inizialmente rappresentare David, per poi ‘trasformare’ la statua in Apollo, prima di partire per Roma ed abbandonare l’opera definitivamente al suo destino.
Tra le opere d’arte incompiute c’è anche questo quadro di Klimt, terzo di tre bellissimi ritratti commissionati all’artista dalla famiglia Munk in ricordo di Ria che, lasciata da fidanzato, si suicidò sparandosi alla testa. E’ un’opera considerata non-finita (sia l’abito che il pavimento sono appena tracciati col carboncino) ma che, proprio per questo, svela il fascino e il modo di lavorare di Klimt che, a detta dei più, era impulsivo e disegnava direttamente sulla tela. Il quadro, un capolavoro a tutti gli effetti, è stato battuto all’asta da Christie’s per 27 milioni di dollari circa.
La cattedrale della Sagrada Familia, celebre per il suo design decisamente unico, è il progetto architettonico più antico della storia moderna. Opera dell’artista Antonio Gaudí (che vi lavorò per tutta la sua vita) fu iniziata nel 1882 e bloccata varie volte per svariate ragioni (dalla morte del suo autore alla guerra civile spagnola). Consacrata ancora incompleta nel novembre del 2010 da Benedetto XVI (i lavori, nella migliore delle ipotesi, termineranno non prima del 2026) è uno dei monumenti simbolo della città di Barcellona, nonché tra le opere d’arte incompiute più famose dell’era contemporanea.
Pur non essendo un dipinto o una scultura, anche il Requiem K626 di Mozart è tra le opere d’arte incompiute più famose della storia. E’ l’ultima composizione del grande musicista austriaco che, affetto da febbri debilitanti, morì lasciandola incompleta. Come spesso accade per opere entrate nel mito, anche in questo caso la verità si mescola con la leggenda: secondo alcuni Mozart compose l’opera per se stesso, secondo altri (come Stendhal) fu un anonimo committente ad incaricare il musicista, malato e in povertà, di comporre una messa da requiem in sole quattro settimane.
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