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Categories: Economia

Ora legale, a marzo si dorme un’ora in meno ma si guadagna energia e denaro

Se ti stai ancora chiedendo tra ora legale e ora solare, quale sia la differenza, noi cerchiamo di spiegarti perché è importante spostare le lancette dell’orologio due volte all’anno. Per l’occasione ricordiamo tutto quello che c’è da sapere sul cambio orario, che storicamente in Italia ha vissuto fortune alterne, a seconda delle esigenze e delle contingenze storiche. E ancora oggi il dibattito tra favorevoli e contrari prosegue senza sosta. Perché se è vero che il cambio dell’ora legale a marzo ci farà dormire un’ora in meno, ci consentirà nei mesi futuri di risparmiare tanto in energia consumata, e quindi in euro. Allora proseguiamo nel nostro discorso e vediamo di seguito quanto si guadagna con l’ora legale, e come fare per recuperare un po’ del sonno perso a causa del cambio di ora, da solare a legale.

Da qualche anno alle due di notte di un weekend di marzo torna l’ora legale in Italia, e pertanto bisognerà spostare avanti di un’ora le lancette dell’orologio. Come sempre, molte persone si chiedono se con l’ora legale si dorme di più o di meno: ebbene, quando l’ora legale entra in vigore significa che dormiremo un po’ di meno, ma in compenso avremo maggiore luce nell’arco della giornata e risparmieremo anche sul fronte del consumo energetico.

ORA LEGALE QUANTO SI GUADAGNA? QUANTI EURO SI RISPARMIANO?

L’ora legale durerà per i prossimi sette mesi. Per effetto dello spostamento delle lancette degli orologi un’ora in avanti si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento, e si stima un minor consumo di energia elettrica pari a circa 555 milioni di kilowattora, quantitativo corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie.

Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 18,63 centesimi di euro al lordo delle imposte, la stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale per il 2017 è pari a 104 milioni di euro. Secondo i dati elaborati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 2004 al 2016 il minor consumo di elettricità per il Paese dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 7 miliardi e 975 milioni di kilowattora (equivalente alla richiesta di energia elettrica annua di una regione come la Sardegna) e ha fatto risparmiare ai cittadini oltre 1 miliardo e 300 milioni di euro. E riportiamo un’altra curiosità interessante: nel periodo primavera-estate, il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è ottobre, con 164 milioni di kilowattora (pari a circa il 30% del totale).

Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, poiché le giornate sono già più “lunghe” rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine è maggiormente concentrato nelle ore serali, ovvero quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.

COME RECUPERARE IL SONNO PERSO CON IL CAMBIO D’ORA SOLARE/LEGALE?

Il jet lag da ora legale ha una durata di pochi giorni, ma possiamo fare qualcosa per reagire, se non proprio a recuperare il sonno perso! Ad esempio aiutarci con il movimento (va bene anche una passeggiata o un po’ di corsa leggera) e l’alimentazione: il consiglio è di seguire un’alimentazione leggera e detox, mangiando frutta e verdura cruda, che in genere favorisce la digestione e predispone a un buon riposo. Inutile dire che è meglio bandire dalla tavola della cena le bevande eccitanti, come il caffè o gli alcolici e superalcolici.

ORA LEGALE: PERCHE’ SI CAMBIA ORA

Perché si cambia l’ora? Il primo a pensare all’ora legale fu che Benjamin Franklin, quando nel 1784 pubblicò un articolo nel quale proponeva un cambio orario legato all’allungamento delle giornate primaverili con lo scopo di risparmiare energia. Franklin era troppo avanti per la sua epoca, infatti si iniziò a parlare seriamente di ora legale solo nel 1907 quando l’idea fu riproposta dal costruttore inglese William Willet: erano anni di depressione economica e come spesso accade da una crisi nasce un’opportunità. In Italia l’ora legale è arrivata con la Prima Guerra Mondiale ed è poi stata replicata durante il secondo conflitto, come misura per razionare risorse ed energia. L’adozione definitiva dell’ora legale in Italia è avvenuta nel 1966.

A cura di Giulio Ragni e Kati Irrente

Redazione

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