E’ arrivato nel venerdì sera di Rai Uno un nuovo show all’insegna della musica; Ora o mai più è il suo titolo. Il format? E’ presto detto. Otto cantanti un tempo famosi, ma attualmente allontanatisi dai palchi più prestigiosi, si rimettono in gioco facendosi affiancare, nel corso delle 4 puntate, da indiscussi maestri della canzone italiana: da Marco Masini a Marcella Bella, da Red Canzian a Loredana Bertè, solo per citarne alcuni. Otto grandi nomi ciascuno dei quali, nel corso del programma, aiuta uno dei concorrenti a perfezionare ulteriormente la propria arte, per mirare alla vittoria.
A giudicare l’interpretazione sono i maestri stessi ed il pubblico in studio. Non è certo la prima volta che il piccolo schermo ci propone programmi in cui ad essere protagonisti sono vecchie glorie dello spettacolo, e qui la mente corre inevitabilmente a Meteore, sebbene quel format fosse tutt’altra cosa.
Tuttavia Ora o mai più fa qualcosa di non scontato: in un contesto sociale in cui, come anche Zygmunt Bauman ci insegna, la capacità di essere performanti diviene spesso un valore fondamentale, il programma di Rai Uno decide di mostrare la capacità di rialzarsi, dopo una sconfitta.
I cantanti non nascondono, ma, anzi, raccontano apertamente le motivazioni che li hanno portati ad allontanarsi dalle scene dopo un periodo di successo travolgente.
Che sia la sfortuna, una malattia, una problematica o semplicemente una scelta personale. L’archetipo narrativo chiamato in causa qui è “dalle stelle alle stalle”, ma con l’obiettivo di tornare a splendere.
Un obiettivo che, per essere raggiunto, richiede anche una buona dose di umiltà (pregio di cui, per la verità, non proprio tutti i concorrenti sembrano essere esattamente dotati). Ma c’è anche un altro aspetto interessante: in una televisione che ci propone continuamente programmi che sfornano i nuovi talenti del futuro, Ora o mai più riscopre e rivalorizza i talenti del passato.
Così il nuovo show di Rai Uno ci regala quattro serate di buona musica; non senza un filo di nostalgia ci fa fare un tuffo nel passato attraverso canzoni che hanno segnato la storia della musica italiana. Ma, soprattutto, nonostante il titolo suoni vagamente minaccioso, ci ricorda che, anche quando sembra non esserci più luce all’orizzonte, una nuova, inaspettata, possibilità può attenderci. Ciò che conta è non arrendersi. Mai.