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Categories: Ambiente

Orango liberato da uno zoo in Argentina: per il tribunale è una persona

Una sentenza storica, destinata a far discutere anche fuori dai confini nazionali, quella espressa da un tribunale argentino nei confronti di un orango che ha vissuto per 20 anni in uno zoo: l’animale infatti è stato liberato, secondo quanto stabilito dall’organo giudiziario sudamericano, poiché si tratta di una ‘persona non umana’ che ha dei diritti fondamentali ed inalienabili, e per questo motivo è stato trasportato in un’area protetta. Per chi da tempo si batte per i diritti degli animali, una conquista importante veder riconosciuta una tale equiparazione.

Per i giudici Sandra, questo il nome del primate, ha il pieno diritto di vivere come una persona libera esattamente come ogni essere umano, senza essere costretta a rimanere dietro le sbarre di uno zoo. Una sfida legale che ha visto impegnati in prima persona gli avvocati dell’AFADA, l’Argentina’s Association of Professional Lawyers for Animal Rights, i quali hanno stilato e presentato in tribunale una sorta di ‘habeas corpus’, l’ingiunzione che si presenta per verificare le condizioni di vita di un detenuto secondo il common low anglosassone, affermando che l’orango era detenuto ingiustamente. In base a quanto argomentato dai legali, il caso di Sandra era un ‘confino ingiustificato di un animale con probabili capacità cognitive. Filosoficamente e non biologicamente parlando, Sandra è una persona, e non può essere classificata come una cosa‘.

Proprio facendo leva sulle qualità intellettive e non meramente biologiche dell’orango, il giudice ha dato ragione all’istanza presentata dagli avvocati: ‘Partendo da una interpretazione dinamica e non statica della legge, l’animale è un individuo che ha dei diritti e quindi deve essere protetto con appropriate misure‘, si legge nella sentenza, ed è chiaro che si apre un precedente importante che potrebbe condurre alla liberazione dei primati in tutti i parchi naturalistici, ma anche in circhi o laboratori dove sono segregati. Sandra ora è stata condotta in un’area protetta in Brasile, dove potrà incontrare altri suoi simili e godere di una liberta sconosciuta: chissà se riuscirà ad ambientarsi bene, lei che ha potuto conoscere in tutta la sua vita solo l’interazione con gli uomini dietro le sbarre di una gabbia.

Giulio Ragni

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