Un tratto della A1 a Orvieto è stato chiuso per diverse ore al traffico per smantellare un ordigno bellico.
Dopo l’interruzione alle 7 di questa mattina per consentire in sicurezza le operazioni di disinnesco del residuato bellico, la circolazione è ripresa poco fa.
Dalle 7 di questa mattina gli artificieri e gli uomini dell’Esercito sono a lavoro per smantellare un residuato bellico trovato sull’A1 all’altezza di Orvieto, con conseguente chiusura del tratto autostradale con diverse deviazioni.
Anche la linea ferroviaria Roma-Firenze è stata chiusa temporaneamente e poco dopo è giunto anche il divieto di sorvolo dell’area, il tutto per consentire in sicurezza lo svolgimento delle operazioni di disinnesco e rimozione del residuato bellico.
L’ordigno si trovava nel greto del fiume Paglia, in particolare si tratta di una bomba aerea di fabbricazione americana del peso di oltre 2 quintali, un’arma letale di distruzione di massa che avrebbe causato danni incalcolabili qualora fosse esplosa.
Intorno alla zona dove è stata rinvenuta, è stata allestito un perimetro di sicurezza di circa 800 metri e 2400 residenti sono stati evacuati.
La bomba è stata disinnescata, estratta e caricata sui mezzi dell’Esercito per poi essere portata in una cava dove è stata fatta esplodere in sicurezza.
La conclusione di queste delicate operazioni era prevista intorno alle 11, invece già dalle 9.30 di questa mattina l’Autostrada del Sole è stata riaperta al traffico.
Sono concluse con circa due ore di anticipo le operazioni di bonifica della zona e i residenti hanno potuto fare ritorno alle loro case.
La zona ora è sicura e l’ordigno della Seconda Guerra Mondiale è stato fatto brillare in un luogo sicuro.
La segnalazione era avvenuta questa mattina durante i lavori di sistemazione delle sponde autostradali.
Intorno alle 9, la prefettura di Terni ha dichiarato che l’ordigno non costituiva più un pericolo poiché gli artificieri hanno provveduto a rimuovere le spolette.
Così poco dopo la circolazione su strada, quella ferroviaria e quella aerea che erano state sospese, sono riprese.
A preoccupare per lo stato della bomba mai esplosa sono state le piogge che si sono abbattute nell’Orvietano nei giorni scorsi, così come in altri luoghi.
Gli esperti hanno riferito infatti che un eventuale innalzamento delle acque poteva creare molti problemi per le operazioni di rimozione, bisognava quindi agire prima che la situazione meteorologica peggiorasse ulteriormente.
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