In libreria dal 22 ottobre scorso, Oriana Fallaci. In parole e immagini, raccoglie gli scatti, i testi e le citazioni tratti dalle carte private e dall’immensa bibliografia della scrittrice. A cura del nipote Edoardo Perazzi il volume, edito da Rizzoli – 320 pagine che regalano un intenso ritratto biografico – documenta la vita professionale e quella privata della giornalista e scrittrice toscana, offrendo ai lettori la possibilità di sbirciare nello sterminato patrimonio di ‘fatti’ raccolto in giro per il mondo.
‘Non ho bisogno di un biografo. La storia della mia vita appartiene a me, solo a me‘, così scriveva la Fallaci agli inizi degli anni Novanta davanti alla richiesta di un potenziale biografo di buttar giù un libro che parlasse della sua vita. Non tollerava, donna ostinatamente riservata, che si scrivesse di lei né che il suo nome fosse pronunciato a sproposito, sopportando, per tutta la vita, il peso dolceamaro della celebrità. Ora, invece, è lei stessa ad offrire a chi tanto l’ha amata, e non solo, la possibilità di conoscerla a tutto tondo, come professionista e come donna, attraverso questa intensa biografia realizzata attingendo dall’infinità di materiale raccolto durante tutta la sua vita.
Oriana Fallaci. In parole e immagini, come dicevamo, è stato voluto e realizzato dal nipote Edoardo Perazzi, uno che in mezzo alle carte ed agli scatti raccolti nel libro c’è cresciuto e che ora, dopo anni di lavoro, riconsegna alla memoria collettiva insieme agli oggetti che la scrittrice amava tanto: dai registratori a nastro, alla tessera del Partito d’Azione, dai fedeli taccuini, all’elmetto da inviata di guerra. E poi tante, tantissime immagini – come le foto dei passaporti dove, dice Perazzi, ‘non c’è un millimetro libero dai timbri, da quanto questa donna ha girato il mondo‘.
La Fallaci amava molto stare davanti all’obiettivo ed il suo modo di raccontare, in cui le immagini la facevano da padrone, rendeva i fotografi preziosi compagni di viaggio, dei veri e propri commilitoni. Per questo sono le fotografie, in primo luogo, a testimoniare la vita di questa straordinaria ‘narratrice di fatti’, molte delle quali, quelle poco conosciute, provengono dal suo archivio personale. Altre, invece, arrivano dalla Oriana Fallaci Room della Boston University, altre ancora dall’archivio della Fondazione Rcs e da quello della Regione Toscana.
Tutte le immagini, poi, sono accompagnate da brani tratti da articoli, manoscritti, interviste e lettere della scrittrice, come quelle di Nigel Eatwell e Gordon Buchanan, due soldati alleati a cui i Fallaci offrirono rifugio nel 1943 a Firenze. E ancora i taccuini di guerra, la prima stesura di Lettera ad un bambino mai nato, il Prologo di Un cappello pieno di ciliegie e le interviste ai grandi personaggi come Paul Newman e Khomeini. Tutto questo materiale per raccontare, in parole ed immagini, la grande avventura che è stata la vita di questa donna, a pieno titolo tra i grandi personaggi della cultura italiana del Ventesimo secolo.
Oriana Fallaci, giornalista e scrittrice tra le più apprezzate del mondo, ha raccontato i momenti più intensi e significativi della nostra storia recente, dal dopoguerra alla ricostruzione, dall’emancipazione femminile all’imporsi della cultura pop, fino al devastante attacco dell’11 settembre. Quest’ultimo appassionante volume prova, per la prima volta, a tracciare un ritratto inedito della scrittrice, intrecciando le opere e le fotografie che l’hanno immortalata con gli oggetti personali che hanno accompagnato la sua vita. Il risultato è un libro intenso che delinea, nei suoi tratti di donna e di personaggio pubblico, la complessa personalità di una delle firme più autorevoli della letteratura contemporanea mondiale.
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