A denunciare l’accaduto è stata la Lega antivivisezione, che ha condiviso sui social il video del drammatico ritrovamento dei due animali.
Una delle cagnoline non ce l’ha fatta, l’altra è rimasta gravemente ferita ed è visibilmente sotto shock per quanto subito. I due animali erano in attesa di essere trasferiti nel rifugio gestito dall’associazione Anime Randagie di Bovalino, i cui volontari si erano occupati di loro fino al giorno prima l’atroce aggressione.
Un orrore che non ha motivo di esistere quello avvenuto a Palizzi (Reggio Calabria), dove due cagnoline sono state legate insieme a un cappio e trascinate per centinaia di metri da un mezzo a motore. A denunciare l’atrocità ai danni dei due animali sono state le volontarie della Lega Anti-vivisezione, che hanno rinvenuto le due cagnoline, ancora legate tra loro.
Per uno dei due animali non c’è stato nulla da fare, l’altro è sopravvissuto, ma ha riportato gravi ferite per via del trascinamento ed è stato rinvenuto ancora sotto shock.
I due cani sono stati legati a un mezzo a motore e trascinati in una strada sterrata nei boschi intorno a Palizzi (Reggio Calabria), finché uno dei due è morto. Gli aguzzini dei due animali – non ancora identificati – hanno legato le due cagnoline insieme con un cappio, prima di trascinarle per le strade sterrate dei boschi intorno a Palizzi.
“E’ questo l’atroce trattamento riservato a due giovani cagnoline che vivevano libere sul territorio a Palizzi e che erano in attesa di essere trasferite nel rifugio gestito dall’associazione Anime Randagie di Bovalino, che le aveva accudite fino al giorno precedente all’aggressione”
si legge in un comunicato della lega anti-vivisezione.
Come denunciato dai volontari, non è la prima volta che viene registrato un episodio simile. Il trascinamento con un’auto o un altro mezzo a motore viene infatti utilizzato spesso come metodo per punire i cani o per farli allontanare. L’ultimo episodio simile si è registrato qualche settimana fa a Lecce. L’animale è deceduto dopo essere stato trascinato per decine di metri, come accaduto alla cagnolina di Palizzi.
L’associazione ha già sporto denuncia contro ignoti, chiedendo un intervento del sindaco, per disincentivare la comunità a compiere atrocità simili, schierandosi dalla parte degli animali.
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