L’orsa Daniza è morta: questa notte, mentre la squadra di cattura cercava di sedarla, l’animale non ha retto alla narcosi, ed è deceduta. Nonostante il forte dissenso dell’opinione pubblica espresso soprattutto sul web, che volevano l’animale in fuga ed i suoi cuccioli in libertà, senza che venissero uccisi né catturati, alla fine l’uomo è riuscito nel suo intento. Da oltre un mese tra le montagne del Trentino pendeva l’ordine di cattura per mamma orsa, colpevole di aver difeso i suoi piccoli, ferendo in questo modo un incauto cacciatore di funghi.
Tutto ha avuto inizio infatti il giorno di Ferragosto, quando la vittima, che si era recata per boschi alla ricerca di funghi, è stata aggredita da Daniza, riportando ferite fortunatamente non gravi alle braccia. Ma questo è bastato per scatenare la caccia al plantigrado, che insieme ai suoi cuccioli si nascondeva sulle montagne tra Pinzolo e Madonna di Campiglio, rinomate località del Trentino. L’ordine inizialmente era abbattere Daniza, poi solo di catturarla in modo che non potesse più nuocere ad altri umani, giacché l’orsa sarebbe stata protagonista di altre aggressioni qualche anno fa nei riguardi di un turista, senza peraltro toccarlo, e pare che si fosse avvicinata anche altre volte alle case vicine, procurando solo pochi danni. Tuttavia allontanarla dai suoi cuccioli potrebbe significare una non sopravvivenza per loro, e per questo personaggi famosi e semplici sconosciuti si sono mobilitati sul web per impedire la cattura dell’animale. Ora che Daniza è morta, che cosa ne sarà dei piccoli orsi? Pare che uno dei due cuccioli sia stato catturato e già rimesso in libertà altrove, ma la sua sopravvivenza, come quella del fratello, resta a rischio, data la giovane età, senza la mamma.
#iostocondaniza è l’hastag lanciato su Twitter, che ha visto anche molti personaggi della politica schierarsi apertamente con mamma orsa e i suoi cuccioli, appartenenti trasversalmente a tutti i partiti. Il mondo del web non è però riuscito a far recedere le autorità dai propositi di cattura. Ricordiamo che Daniza era un’orsa trasferita nel 2000 dalla Slovenia nei boschi del Trentino nell’ambito di un progetto europeo per la salvaguardia di questi animali: è abbastanza naturale che la convivenza fra umani ed orsi possa comportare qualche imprevisto, ora che i plantigradi si sono riprodotti negli anni, ma il ferimento del cacciatore di funghi è stato dettato dall’invasione dello spazio vitale degli orsi, essendo convinta Daniza che l’uomo rappresentasse una minaccia per i suoi piccoli. Questa la spiegazione in merito alla vicenda di Joanna Schönenberger, esperta di orsi del Wwf: ‘La persona ha sorpreso l’orsa, entrando nello spazio vitale di una madre con dei piccoli. Quando gli animali si sentono minacciati la risposta della madre è molto spesso di aggressione. Tuttavia se avesse voluto uccidere l’uomo, l’orsa non avrebbe avuto problemi. Ma voleva solo spaventarlo‘. Con un po’ di monitoraggio attento, e il rispetto di alcune semplici regole, uomo ed orso possono convivere benissimo in uno spazio così ampio: se al contrario si commettono imprudenze, il rischio è che si arrivi a soluzioni sbrigative come quelle proposte, che oltre che rappresentare un fallimento del progetto di ripopolazione degli orsi è una sconfitta che esemplifica ancora una volta la brutalità dell’uomo. Alla fine Daniza è morta, senza una ragione valida, ammesso che ne esistesse una.