È un periodo alquanto complicato per gli animali ospitati nelle strutture zoologiche, a guardare la vicenda dell’orso ucciso in Germania, che a pochi giorni di distanza segue l’orribile fine del rinoceronte massacrato a Parigi. Ma al contrario della vicenda francese, dove il bracconaggio ha avuto un ruolo fondamentale, l’orso in Germania è stato abbattuto dagli stessi responsabili dello zoo a seguito di un tentativo di fuga: la vicenda ha avuto ampia eco internazionale perché Tips, questo il nome del plantigrade, era una star insieme alla sorella Taps, poiché esemplari rari.
Entrambi infatti vengono definiti orsi cappuccini, in quanto frutto di un raro incrocio tra un orso polare e un’orsa bruna, e oltre che un simbolo dello zoo di Osnabrueck erano stati portati in giro per il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici: in Canada infatti negli ultimi anni si sono moltiplicati alcuni di questi ibridi, dopo che il riscaldamento globale ha portato ad intensificare i contatti tra orsi bruni e polari. L’orso ucciso in Germania riporta in auge la questione della libertà degli animali, giacché Tips era fuggito dal suo recinto proprio per evadere dalla struttura che lo ospitava, ma i guardiani hanno deciso di abbatterlo prima che arrivasse la polizia, dopo che i visitatori erano stati fatti allontanare in via precauzionale.
‘Il nostro personale ha reagito subito, abbiamo dovuto sparare all’animale per tutelare i visitatori‘, si è giustificato davanti ai media il direttore della struttura Andreas Busemann. Appare persino pleonastico sottolineare le polemiche che si sono susseguite dopo l’abbattimento di Tips, che viene ricordato insieme alla sorella da tutti i frequentatori dello zoo per la passione con cui amava scavare buche nel ghiaccio durante la stagione invernale: l’inchiesta interna sta cercando di capire come sia stato possibile che l’orso sia fuggito dal suo recinto, mentre meno dubbi sono stati sollevati per la decisione dell’abbattimento. Inevitabilmente l’opinione pubblica anche sul web torna ad interrogarsi sull’opportunità di concepire ancora strutture come gli zoo: Tips non si trovava certo nelle medesime condizioni dell’esemplare in Cina visibilmente sofferente, che ha scatenato l’indignazione globale mesi or sono, ma l’anelito di libertà era forte anche in lui. Altrimenti perché tentare la fuga? Una domanda che corre insistentemente in queste ore tra gli amanti degli animali che dibattono sui social.
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