Ortoressia: quali le cause, i sintomi, i test e la cura? E’ un disturbo alimentare caratterizzato dalla paura nei confronti dei cibi considerati non sani. Si tratta di una vera e propria ossessione verso il cibo: il soggetto vuole mangiare sano e sviluppa un atteggiamento maniacale nella scelta dei cibi che può portare anche a delle conseguenze nella sua vita sociale. L’ortoressia non è considerata attualmente una vera malattia, si parla piuttosto di una tendenza, che non dovrebbe però essere sottovalutata.
Cause
Le cause dell’ortoressia potrebbero essere ricondotte ad un ritmo di vita che ci ha portato ad essere attualmente sempre più rapidi nelle nostre scelte, anche quelle alimentari. Con l’aumento dei pranzi o delle cene veloci fuori casa, alcune persone hanno preferito con il tempo dare maggiore attenzione a ciò che si mangia. Negli anni, ad esempio, si sono diffusi sempre più i negozi di prodotti biologici.
Una società sempre più attenta all’immagine, con i modelli di bellezza imposti dai media, ha contribuito all’aumento dell’ossessione verso la forma fisica. Si è sviluppata sempre di più l’idea che ci sia una correlazione stretta tra salute e mangiare sano.
Questo naturalmente è un atteggiamento positivo, ma può diventare problematico se portato all’eccesso. Il disagio si presenta, infatti, quando cercare di mantenere una forma fisica adeguata diventa un problema che condiziona pesantemente la vita del soggetto.
Sintomi
L’idea di un’alimentazione sana può essere considerata positiva. Il problema si presenta quando questa tendenza inizia a diventare eccessiva. Si manifesta un vero e proprio disagio psicologico con un controllo ossessivo sugli alimenti da consumare. L’ortoressia ha molti punti in comune con altri disturbi alimentari, come l’anoressia e la bulimia. La differenza consiste nel fatto che in questi ultimi si punta sulla quantità del cibo, mentre chi soffre di ortoressia è ossessionato dalla qualità degli alimenti ad un livello esagerato.
Gli ortoressici puntano molto sulla programmazione: dedicano molte ore quotidianamente alla scelta dei cibi da mangiare e alla gestione dei pasti. Inoltre hanno paura che gli alimenti siano contaminati (ad esempio dalle radiazioni o dai batteri) e manifestano una vera e propria ipocondria (temono lo sviluppo di malattie se si entra in contatto con cibi non sani). Chi è affetto dall’ossessione del mangiar sano non ammette che vengano infrante delle regole precise per quanto riguarda l’alimentazione.
Test
Non esistono dei test approvati dalla scienza per capire se un individuo soffre di ortoressia, dal momento che questo disturbo non è considerato una malattia. Ci sono, però, degli esami che potrebbero dare dei risultati positivi, come il test di Bratman. Quest’ultimo consiste nel sottoporre l’individuo ad una serie di dieci domande, che prevedono la scelta tra una risposta affermativa e una negativa. Se si raggiungono più di quattro “sì”, si potrebbe parlare di uno stadio iniziale di ortoressia. Il disagio aumenterebbe con l’incremento del numero di risposte affermative fornite.
Un altro test è quello chiamato ORTO-15. Il soggetto viene sottoposto a quindici domande che prevedono delle risposte con varie possibilità di scelta. Il punteggio varia in base alle risposte fornite e indica la presenza di ortoressia se si accumulano più di 40 punti.
Cura
Non essendo un disturbo molto conosciuto, non esistono ancora delle cure specifiche per l’ortoressia. Gli studiosi, però, forniscono alcuni consigli per ridurre il disagio. Sicuramente può essere utile rivolgersi ai centri specializzati nel trattamento dei disturbi alimentari, se ci si trova in uno stato ossessivo abbastanza grave.
In molti casi può essere sufficiente aiutare l’individuo colpito da questo disagio ad instaurare nuovamente un rapporto corretto con l’alimentazione. E’ importante far capire all’ortoressico che non è così grave infrangere qualche volta le regole e a poco a poco si possono inserire nella sua dieta degli alimenti che erano stati esclusi. E’ fondamentale aiutare psicologicamente l’ortoressico e procedere gradualmente e con pazienza.
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