Niente Italia agli Oscar 2017: Fuocoammare, il docufilm di Gianfranco Rosi che descrive il dramma degli sbarchi dei migranti a Lampedusa, è stato escluso dalla short list di nove titoli da cui saranno scelte le cinque pellicole candidate come miglior film straniero. Ma non tutto è perduto: la pregevole opera di Rosi, che si è già aggiudicata l’Orso d’oro a Berlino e gli European Film Awards, resta comunque in corsa nella categoria riservata ai documentari: una soluzione forse più consona (come aveva detto a suo tempo Paolo Sorrentino, uno che di Oscar se ne intende) per questo tipo di pellicola e con maggiori possibilità di successo.
Al posto di Fuocoammare i membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences hanno selezionato i film Tanna, di Martin Butler e Bentley Dean (Australia); E’ Solo La Fine Del Mondo, di Xavier Dolan (Canada); Land of Mine, di Martin Zandvliet (Danimarca); Toni Erdmann, di Maren Ade (Germania); Il Cliente, di Asghar Farhadi (Iran); The King’s Choice, di Erik Poppe (Norvegia); Paradise, di Andrei Konchalovsky (Russia); A Man Called Ove, di Hannes Holm (Svezia) e infine La Mia Vita da Zucchina, di Claude Barras (Svizzera). Solo cinque tra questi nove film riceveranno la nomination agli Oscar 2017 per il miglior film in lingua straniera (le candidature saranno annunciate il prossimo 24 gennaio, mentre la Notte degli Oscar è prevista il 26 febbraio al Dolby Theatre di Hollywood, a Los Angeles).
Per quanto riguarda invece la categoria per il miglior documentario, nella quale Fuocoammare è ancora pienamente in lizza, la short list comprende quindici titoli che (anche in questo caso) verranno ridotti a cinque il 24 gennaio: gli avversari del docufilm di Rosi sono ‘13th‘ di Ava DuVernay, ‘Cameraperson‘ di Kirsten Johnson, ‘Command and Control‘ di Robert Kenner, ‘The Eagle Huntress‘ di Otto Bell, ‘Gleason‘ di J. Clay Tweel, ‘Hooligan Sparrow‘ di Nanfu Wang, ‘I Am Not Your Negro‘ di Raoul Peck, ‘The Ivory Game‘ di Kief Davidson e Richard Ladkani, ‘Life, Animated‘ di Roger Ross Williams, ‘O.J.: Made in America‘, di Ezra Edelman, ‘Tower‘ di Keith Maitland, ‘Weiner‘ di Josh Kriegman e Elyse Steinberg, ‘The Witness‘ di James D. Solomon e ‘Zero Days‘ di Alex Gibney.
L’Italia viaggia spedita verso gli Oscar 2017: Fuocoammare di Gianfranco Rosi è il film italiano candidato per accedere alla cinquina delle nomination nella categoria miglior film in lingua non inglese. Stamane, infatti, la commissione di selezione istituita dall’Anica su invito della Academy of Motion Picture Arts and Sciences, composta da Nicola Borrelli, Tilde Corsi, Osvaldo De Santis, Piera Detassis, Enrico Magrelli, Francesco Melzi d’Eril, Roberto Sessa, Paolo Sorrentino e Sandro Veronesi, ha designato Fuocoammare a rappresentare il nostro cinema nella corsa alla statuetta degli Oscar. Gli altri film italiani in lizza erano Gli Ultimi Saranno Ultimi, Indivisibili, Lo Chiamavano Jeeg Robot, Perfetti Sconosciuti, Pericle il Nero e Suburra.
Già vincitore dell’Orso d’oro a Berlino 2016 e premiato dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici con un Nastro d’Argento speciale, Fuocoammare è un docufilm che tratta il delicatissimo tema degli sbarchi dei migranti a Lampedusa. In particolare il documentario racconta le storie di tre lampedusani (il dottor Pietro Bartólo, il medico che dirige il poliambulatorio dell’isola; Samuele, un ragazzino di 12 anni; il dj della radio locale, che tra una canzone e l’altra parla spesso degli sbarchi), e attraverso i loro occhi descrive il dramma di chi è costretto a lasciare la propria terra a causa della guerra, della povertà e delle persecuzioni. Per girare il film Gianfranco Rosi si è trasferito a Lampedusa per circa un anno e mezzo.
‘Quando Meryl Streep mi ha consegnato l’Orso d’oro a Berlino’, ha svelato Rosi, ‘Mi ha detto, tenendomi per mano, che questo film potrebbe vincere l’Oscar e che avrebbe fatto di tutto per portarlo negli Stati Uniti’. E in effetti è andata proprio così: dopo essere stato ospitato in ben tre festival d’oltreoceano (Telluride, Toronto e New York) ed essere stato venduto in più di 70 nazioni, Fuocoammare uscirà a breve nelle sale americane accompagnato da una retrospettiva sul lavoro del regista al Lincoln Center di New York. Il film verrà inoltre trasmesso il prossimo 3 ottobre su Rai 3, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.
Fuocoammare è diventato famoso anche perché mesi fa, in occasione del vertice a Bruxelles dei 28 capi di stato e di governo dei paesi dell’UE, il premier Matteo Renzi regalò una copia del dvd ai suoi 27 colleghi per sensibilizzarli sul tema dell’immigrazione: ‘Fuocoammare racconta la poesia dell’accoglienza di Lampedusa’, disse Renzi, ‘Oggi porto una copia per i capi di Stato e di governo europei a Bruxelles’.
Ricordiamo che le nomination agli Oscar 2017 saranno svelate il prossimo 24 gennaio, mentre la cerimonia di consegna delle statuette si terrà a Los Angeles domenica 26 febbraio 2017.
Articolo originale del 26 settembre 2016 a cura di Raffaele Dambra.
Si muove già qualcosa in ottica Oscar 2017: 7 film italiani si sono iscritti per rappresentare il nostro cinema nella corsa alle nomination nella categoria miglior film in lingua non inglese. Lunedì 26 settembre 2016 una speciale commissione dell’Anica, Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, composta da Nicola Borrelli, Tilde Corsi, Osvaldo De Santis, Piera Detassis, Enrico Magrelli, Francesco Melzi d’Eril, Roberto Sessa, Paolo Sorrentino e Sandro Veronesi, sceglierà tra queste 7 pellicole il candidato italiano agli Oscar 2017.
E andiamo a vedere quali sono i film italiani potenzialmente in lizza per la statuetta, tutti distribuiti sul nostro territorio nazionale tra il 1° ottobre 2015 e il 30 settembre 2016.
Si tratta di Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Gli Ultimi Saranno Ultimi di Massimiliano Bruno, Indivisibili di Edoardo De Angelis, Lo Chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, Pericle il Nero di Stefano Mordini e Suburra di Stefano Sollima.
Fuocoammare, il docufilm sugli sbarchi dei migranti a Lampedusa, ha già vinto l’Orso d’oro a Berlino ed è uno dei più seri candidati per la scelta finale. Inclusione meritata anche per Gli Ultimi Saranno Ultimi (tratto dall’omonima pièce teatrale, ispirata a sua volta dal breve racconto Esilio Metafisico di Vincenzo Fiore), interpretato da una splendida Paola Cortellesi, e per Indivisibili (al cinema dal 29 settembre), presentato con successo nella sezione Giornate degli Autori alla recente Mostra del cinema di Venezia. Questi ultimi due lungometraggi dovrebbero ricoprire il ruolo di semplici outsider, con poche chance di essere i prescelti, a differenza dei grossi calibri Lo Chiamavano Jeeg Robot e Perfetti Sconosciuti
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Su Lo Chiamavano Jeeg Robot, considerato il primo cinecomic di successo del nostro cinema, si è già detto tutto e il contrario di tutto: il film, girato con un budget di circa 1 milione e 700 mila euro, ne ha incassati oltre 5 milioni e ha ottenuto numerosissimi riconoscimenti tra cui 8 David di Donatello e 3 Nastri d’argentO, oltre a critiche per lo più molto positive.
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Perfetti Sconosciuti, magistralmente interpretato da un grande cast corale formato da Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Kasia Smutniak, ha incassato ben 16 milioni di euro e ricevuto richieste da tutto il mondo (USA e Francia compresi) dei diritti per i remake. La pellicola ha vinto 2 David di Donatello (miglior film e miglior sceneggiatura) e 3 Nastri d’argento.
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Gli ultimi due film italiani in lizza per la candidatura agli Oscar 2017 sono Pericle il Nero con Riccardo Scamarcio, il noir tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Ferrandino che ha partecipato al Festival di Cannes 2016 nella sezione Un Certain Regard, e Suburra, il film di Stefano Sollima (regista delle serie tv Romanzo Criminale e Gomorra) sugli intrecci tra politica e malavita romana già raccontati nell’omonimo libro di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo.
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Voi che film italiano vorreste agli Oscar 2016?
Articolo originale del 16 settembre 2016 a cura di Raffaele Dambra.
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